Cultura

Cremona capitale cultura, Portesani:
"I lavori devono iniziare subito"

In seguito alla decisione di rinviare la candidatura di Cremona Capitale della Cultura al 2026 – per il 2029 – stabilita nei giorni scorsi durante un apposito ufficio di presidenza, a prendere posizione è Alessandro Portesani, capogruppo di “Novità a Cremona”: “Siamo stati i primi a proporre pubblicamente in questa consiliatura un percorso trasversale in vista della candidatura di Cremona a Capitale Italiana della Cultura” commenta a margine dell’ufficio di presidenza svoltosi proprio su questo tema.

La motivazione che aveva spinto i capigruppo al rinvio, è quella di arrivare all’appuntamento preparati. E poiché la scadenza per la candidature è il 3 luglio, quest’anno non ci sarebbe stato il tempo, considerando che, come ha sottolineato l’assessore Rodolfo Bona, “ci vogliono dai 10 ai 12 mesi” e che “sarà necessario un percorso complesso”.

“Oggi accogliamo con rispetto la scelta dell’Amministrazione di rinviare la presentazione della candidatura al 26/29, ma riteniamo che il lavoro debba iniziare subito, se si vuole trasformare il rinvio in un’occasione di vera preparazione” ha sottolineato Portesani.

“Serve anche una piena consapevolezza dello stato attuale delle strutture. È una mia considerazione politica, ma penso doverosa: oggi Cremona non è pronta a candidarsi anche per le condizioni del suo patrimonio culturale pubblico, spesso inadeguato, non accessibile o in stato critico”, spiega Portesani.

“Mi associo alla proposta operativa dell’Assessore Bona, ritenendo fondamentali: la definizione di un progetto culturale chiaro e concreto; contenuti sostanziali e visione; la predisposizione di un cronoprogramma completo, con fasi, tappe e responsabilità definite. Come ‘Novità a Cremona’ chiedo che siano coinvolte le Commissioni consiliari competenti per il successivo approfondimento dei singoli ambiti operativi, per favorire un ampio coinvolgimento dei consiglieri eletti.

“Un altro aspetto cruciale che vogliamo porre all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza riguarda il respiro geografico della candidatura. Perché un progetto di candidatura sia davvero efficace – e abbia possibilità concrete di essere selezionato – è forse indispensabile costruire alleanze strategiche con altri territori, individuando contenuti culturali coerenti e complementari che rafforzino il dossier complessivo”, conclude il capogruppo di Novità a Cremona.

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