Cronaca

"Mi fate la magia nera": tormenta
i vicini da dieci anni, condannata

Due anni di reclusione ad una donna albanese di 51 anni che ha reso impossibile la vita ad una famiglia. "Falso", si è difesa lei. Il suo legale: "Non è stata aiutata, lei vittima del sistema"

Era convinta che fossimo il male, che fossimo il diavolo e che le facessimo il malocchio. Non ha mai smesso di insultarci: lo faceva tutti i giorni con toni rabbiosi. Quando ci vedeva ci faceva le corna e sputava per terra“. E’ stalking, per il giudice, che oggi ha condannato l’imputata, una donna albanese di 51 anni, ad una pena di due anni (un anno in più rispetto a quanto chiesto dal pm onorario) e ad un risarcimento danni di 7.000 euro a favore della vittima, Giuseppina, una 70enne cremonese che insieme al marito, nel frattempo deceduto, ha vissuto dieci anni da incubo a causa della vicina di casa, che dal 2015, tra molestie, rumori e insulti, ha reso un inferno la vita dei due coniugi.

Una situazione drammatica testimoniata da Giuseppina nel corso dell’udienza dello scorso novembre e vissuta anche dalla figlia della coppia, anche lei aggredita verbalmente. “Mi fate la magia nera col bicarbonato“, ci diceva la vicina. “Ci diceva schifosi, bugiardi, ma noi abbiamo sempre risposto col silenzio”. “Tranne una volta”, ha testimoniato la donna, “quando le ho detto che doveva farsi curare. “Faceva sempre rumore in casa, al piano di sopra, urlava, quando ci vedeva ci diceva ‘sciò, sciò’,  come se dovesse mandare via il diavolo, ci faceva il gesto delle corna e ci sputava“.

L’avvocato Curatti

La famiglia aveva provato a chiedere aiuto, rivolgendosi ad istituzioni, agli assistenti sociali, all’Aler, ma nulla è stato fatto. “Era come un circolo vizioso“, ha spiegato la testimone: “Mio padre, che si era ammalato nel 2022, è morto nel novembre del 2024 e per colpa di questi atteggiamenti non ha potuto vivere quei momenti di tranquillità e di silenzio che gli erano necessari. Siamo stati tormentati da questa signora“.

Un calvario di molestie“, lo ha definito l’avvocato di parte civile Luca Curatti, che ha voluto sottolineare quanto vissuto, in modo particolare da Giuseppina, “una donna che farebbe male ad una mosca”, ma anche dal marito, “bersagliato nonostante fosse malato. Condizione, la sua, che era nota alla vicina”. “L’imputata”, ha detto il legale, “si è creata una serie di convinzioni, rendendo la vita impossibile alla coppia per quasi dieci anni“.

Per colpa della vicina, Giuseppina non è più uscita di casa, se non per fare la spesa e in chiesa. “E tutte le volte ho il batticuore“, aveva raccontato la 70enne. “Ho sempre l’ansia e prendo antidepressivi. Noi agli insulti abbiamo sempre risposto con il silenzio, anche se avevamo la rabbia dentro. Non ci siamo mai messi al suo livello. Tutte le volte abbiamo denunciato, ma lei non ha mai smesso”.

Racconti confermati anche da una vicina di casa, sentita oggi come testimone. “Ha avuto un cambiamento totale quando il marito è andato via di casa“, ha raccontato, riferendosi all’imputata. “Si era fatta molto aggressiva. Il suo saluto erano le corna e il dito medio. Mi aveva anche accusata di fare la magia nera con Giuseppina“.

Prima della sentenza, la 51enne albanese ha provato a difendersi, sostenendo che fossero tutte bugie e provando a ribaltare i ruoli: “Era Giuseppina quella arrogante, era lei che mi ha insultato. Per colpa sua ho pianto tanto. Mi ha fatto anche l’ipnosi come Giucas Casella e ha fatto un maleficio a mio figlio. Su Google ho cercato un esorcista“.

Nella sua arringa, l’avvocato Massimo Tabaglio ha provato a difendere la sua assistita, ritenendola “vittima del sistema“: “le parti offese”, per il legale, “avrebbero dovuto insistere di più sull’intervento degli assistenti sociali e dei medici, in modo che la mia cliente potesse prendere qualche farmaco per tranquillizzarsi. Vive in un suo mondo, non è pericolosa, ma andava aiutata. E invece nessuno l’ha fatto. Non si può attribuire la responsabilità di quanto successo solo a lei”.

Sara Pizzorni

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