Mutilazioni genitali: i medici
Rigolli e Galloni per Articolo 32

Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) costituiscono purtroppo una pratica ancora diffusa in molti paesi, nonostante i divieti internazionali.
Esse possono causare gravi conseguenze per la salute, sia immediate che a lungo termine, ma rappresentano anche una violazione di fondamentali diritti umani, come il principio di uguaglianza e non discriminazione di genere, il diritto alla vita (quando l’intervento si rivela letale), il diritto a non subire torture o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e i diritti del minore all’integrità fisica e mentale.
Le Nazioni Unite, attraverso convenzioni come quella sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) e quella sui diritti del fanciullo (CRC), hanno da tempo chiesto l’abbandono definitivo di questa pratica.
La presenza di tante donne immigrate in Italia con questo problema richiede una conoscenza approfondita e libera da pregiudizi.
Di questo si parlerà martedì 10 giugno alle ore 18 presso Spazio Comune in un incontro organizzato da Gruppo Articolo 32 con il dott. Alberto Rigolli, noto chirurgo ginecologo cremonese con molti anni di esperienza lavorativa in vari Paesi dell’Africa.
Introdurrà il tema e coordinerà l’incontro un altro volto noto nella sanità cremonese: la dottoressa Donata Galloni, infettivologa. Anche lei ha lavorato molti anni con il “CUAMM –Medici con l’Africa” occupando anche importanti ruoli organizzativi.
Gruppo Articolo 32 è un’associazione di volontariato che si ispira all’omologo articolo della Costituzione italiana, il quale afferma: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Il suo impegno è quello di offrire assistenza a tutti coloro, ed in particolare ai migranti, che a vario titolo non hanno accesso al Servizio Sanitario Nazionale.