Cultura

Al Museo Civico i quadri di Garuti
viaggiatore nel tempo e nello spazio

FOTOGALLERY FRANCESCO SESSA

Dal 5 giugno al 24 agosto il Museo Civico ‘Ala Ponzone’  ospita la mostra “Giordano Garuti – el Selvaje”, a cura di Anna Maccabelli, realizzata con il patrocino e la collaborazione del Comune di Cremona.
La mostra è stata presentata oggi pomeriggio in anteprima alla stampa dall’assessore alla Cultura, Rodolfo Bona, e dalla stessa Maccabelli.

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Garuti, cremonese nato nel 1930, è il decano degli artisti cremonesi ancora in attività:  anche se è vero che la sua pittura discende dall’insegnamento di maestri come Ernesto Piroli e Sereno Cordani, avendo fatto tesoro dell’arte di tutti i pittori del Novecento cremonese, il suo è un profilo artistico che si proietta su un panorama nazionale e internazionale, in sintonia con un’esistenza globale e avventurosa, che ha avuto come campo di proiezione quattro dei cinque continenti.

Garuti non si è mosso solo nello spazio, con l’infinità di esperienze che questo comporta, ma anche nel tempo, dall’antico al moderno, cioè dalla pittura antica approfondita nella sua attività di restauratore a quella del Novecento assimilata nella sua veste di copista dei grandi maestri dell’arte contemporanea.

L’eccezionalità della sua esperienza di vita e di lavoro giustifica la presenza in mostra di tabelle con i momenti salienti della sua esistenza e, nel catalogo, di un’intervista utile a metterne in luce la personalità.  Si comprenderà meglio, allora, il perché la curatrice ha intitolato la mostra GIORDANO GARUTI el Salvaje: ribelle e indomito fin dall’infanzia, formato sui romanzi d’avventura di Salgari, egli ha poi plasmato su di essi la propria esistenza arrivando a condividere la vita di una tribù india dell’Amazzonia, guadagnandosi al rientro nella civiltà l’appellativo, appunto, di el Salvaje.

Sbaglierebbe, però, chi si aspettasse di trovare nella sua pittura, che costituisce il suo linguaggio elettivo, una sorta di diario esistenziale rispecchiante la realtà: l’intensità delle emozioni vissute è infatti metabolizzata dalla mente, dalla memoria e soprattutto dall’inconscio. Così filtrata, essa viene riformulata prevalentemente nella forma del sogno e spesso dell’incubo, ma raggiunge anche la quintessenza dell’astrazione pura: “punto, linea, superficie”, per dirla con Kandinskij, senza per questo diventare mai cerebrale.

La mostra espone una quarantina di sue opere, anche di grande formato, scalate nell’ultimo trentennio, a parte un paio di tele emblematiche che risalgono al 1971. Uniche nel panorama artistico cremonese, le tele mostrano l’assimilazione del linguaggio delle avanguardie storiche e possono spaziare dalla schematizzazione astratta, cui si è fatto cenno, al gioco di incastri del cubismo come al dinamismo futurista; su tutto prevale però la spinta dell’immaginazione che apre all’approccio surrealista ed è comunque preponderante poiché si appoggia, nell’esecuzione, a quell’automatismo psichico che è proprio del Surrealismo: il lapis o il pennello di Garuti, infatti, conducono da sé il gioco, magicamente.

ORARI APERTURA MOSTRA:
Per il mese di giugno: da martedì a domenica, 10:00-17:00
Per i mesi di luglio e agosto: da martedì a domenica, 9:00-14:00

CATALOGO:
Prezzo di copertina: 29,00 €
Prezzo di vendita in mostra: 20,00 €

INFO:  museoalaponzone.biglietteria@comune.cremona.it. – tel. 0372 407770

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