Reati, presentati dati Carabinieri:
crescono maltrattamenti in famiglia
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Negli ultimi dodici mesi l’Arma dei Carabinieri di Cremona ha proceduto per l’85% dei reati commessi nella provincia, arrestando 194 persone e denunciandone a piede libero 2.284 (di cui 131 per guida in stato di ebbrezza, a rimarcare le criticità legate alle conseguenze dell’abuso di alcool, sotto diversi profili). Le richieste di intervento gestite in un anno dalle dipendenti Centrali Operative ammontano invece a 27mila.
A rendere noti i dati è stato il colonnello Paolo Sambataro, nell’ambito dei festeggiamenti per il 211° anniversario del Corpo.
Tra le principali fenomenologie criminose “si evidenzia il costante impegno al contrasto agli stupefacenti, con 20 persone arrestate, 29 denunciate e 275 segnalate quali assuntori alla locale Prefettura; tra le diverse tipologie di sostanze sequestrate si annoverano 27 chili di cocaina e 7 tra hashish e marijuana” ha detto il colonnello.
Per quanto attiene ai reati ricompresi nel cosiddetto “Codice Rosso”, le persone tratte in arresto sono state 34 e 171 quelle denunciate; 49 persone sono state destinatarie di misure pre-cautelari quali l’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento alla parte offesa, di cui 23 con applicazione del braccialetto elettronico.
A fronte di una significativa diminuzione – pari al -77% – degli atti persecutori, sono aumentati del 32% gli episodi di maltrattamento in ambito domestico/famigliare (si pensi che nei primi 5 mesi dell’anno in corso sono già 47 le persone tra deferite/arrestate per maltrattamenti, a fronte di soli 4 soggetti denunciati per atti persecutori), “a conferma della necessità di continuare ad assicurare elevati livelli di attenzione e professionalità al fenomeno in uno sforzo corale tra i vari soggetti in campo che non può prescindere da una significativa e concreta opera di investimento nella promozione della cultura all’affettività ed alla sessualità” ha sottolineato ancora il comandante.
A questo proposito, importante è stato il lavoro dell’’Arma nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole della provincia, “attraverso conferenze che hanno coinvolto 8.500 studenti, organizzate per approfondire le tematiche riconducibili al mondo giovanile ed alle più evidenti manifestazioni del disagio”.
Attenzione alta anche sulla prevenzione delle truffe agli anziani: a questo proposito i Carabinieri hanno organizzato incontri nelle parrocchie, nei luoghi di cura e nei centri di aggregazione, seguendo la progettualità “Alfabeti Digitali”, avviata con il Comune di Cremona, “volta a fornire agli anziani le conoscenze basilari dell’informatica e dei principali devices”, nonché l’iniziativa supportata dalla Società Padania Acque “di divulgare materiale informativo sul tema recapitandolo agli utenti con la bolletta, che ci ha permesso di informare, per due cicli di fatturazione, tutti i residenti della provincia”.
L’azione di contrasto alle truffe agli anziani ha fatto registrare un significativo incremento delle persone denunciate (+8), associato ad una flessione del -7% per le restanti tipologie di truffe e di frodi informatiche che prosegue il trend positivo dello scorso anno di riferimento, allorquando c’era stata un’ulteriore diminuzione del -10% rispetto al dato del 2023.
Tra le altre forme di reato, emerge un calo delle estorsioni (-20%), mentre sono in crescita le violenze sessuali (+16%): 4 gli episodi registrati, con l’identificazione del 72% degli autori. Il numero di rapine continua a mantenersi sostanzialmente stabile, con un dimezzamento di quelle in abitazione che scendono del -54% a cui fa da contraltare l’aumento di quelle su pubblica via ed in danno di esercizi commerciali, rispettivamente di +7 e +6 episodi, ma riconducibili all’azione seriale degli stessi autori, peraltro individuati.
Ad eccezione di quelli di veicoli (+3,6%), le restanti tipologie di furto sono in decremento ed in particolare si registra un calo del -6% di quelli in abitazione, del -3,5% e -10% di quelli con strappo e destrezza e di ben il -22% dei furti commessi all’interno di autovetture in sosta.
“Il quadro così delineato restituisce uno scenario provinciale di generale e positiva stabilità, che certamente impone di mantenere alto e costante il livello di attenzione verso alcune sacche sociali e determinate aree urbane”.
Tuttavia l’attenzione resta alta, soprattutto in quelle zone in cui si sono registrati, negli ultimi mesi, episodi di violenza diffusa, legata al disagio e alla devianza giovanili. Nel Cremonese questo trend “si sta affacciando attraverso l’agire sporadico di gruppi di limitata entità numerica, a composizione fluida e senza gerarchie definite e ripartizione dei ruoli, che traggono forza ed alimentazione dal senso di isolamento, dal distacco e dalle frizioni nel rapporto tra il centro e la periferia”.
Per Sambataro, quindi “sul piano preventivo l’operato delle Forze di polizia deve essere affiancato da un’azione mirata e condivisa tra le molteplici categorie di attori sociali, promossa da uno sguardo di più ampia prospettiva che non può e non deve rimettere e perimetrare la questione al solo ambito di polizia”.
E’ quindi necessario mettere in campo “un’azione che, partendo dalle famiglie e dal mondo scolastico ed occupazionale, promuova l’educazione all’affettività ed al rispetto dell’individuo e delle regole, che si adoperi per costruire sulle fragilità e ricerchi l’inclusione agevolando il dialogo tra differenti registri linguistici e codici culturali dei diversi contesti di provenienza/arrivo offrendo percorsi di socializzazione e pari opportunità di crescita e sviluppo”.
Da parte di Sambataro un monito anche sul contrasto alle infiltrazioni mafiose: il territorio cremonese, come altri, offre “un terreno estremamente fertile per reimmettere nell’economia legale i proventi dei traffici illeciti e delle attività criminali realizzati altrove, alterando gli equilibri del mercato e della libera concorrenza”.
A questo proposito, attenzione alta sui cosiddetti reati spia, “al fine di fornire aggiornate comunicazioni antimafia, sempre in sinergia con le altre Forze di polizia e sotto il costante coordinamento della Prefettura di Cremona”.
Per quanto riguarda l’importante lavoro fatto sull’ordine pubblico, i Carabinieri di Cremona hanno effettuato 1.394 servizi, con un impiego totale di circa 2.400 Carabinieri.
Il comandante ha altresì fornito i dati dei reparti speciali. Nell’ultimo anno il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cremona ha ispezionato 93 aziende (tra edili, agricole e commerciali), sospendendone 14 per le gravi violazioni accertate in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e/o per l’impiego di lavoratori in nero, denunciando complessivamente all’Autorità Giudiziaria 74 persone e contestando 267mila euro di sanzioni ammnistrative e 285mila di ammende.
Le violazioni maggiormente riscontrate sono state “la mancanza del documento di valutazione dei rischi, l’assenza o il mancato aggiornamento in materia di corsi di formazione sulla sicurezza e l’impiego di lavoratori in nero, elementi che denotano la necessità di continuare a promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Complessivamente sono stati scoperti 39 lavoratori in nero, di cui 15 sprovvisti di regolare permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa; sono stati inoltre deferiti alla competente Autorità Giudiziaria 5 datori di lavoro per il reato di caporalato e 6 soggetti per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina avendo favorito l’ingresso in Italia di cittadini stranieri extra-UE mediante la procedura flussi.
Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, competente anche sulle province di Mantova, Lodi e Pavia, in quella cremonese ha effettuato 370 ispezioni complessive; di queste, 109 sono quelle risultate non conformi nel settore alimentare e 51 in quello sanitario. Nel primo ambito, le violazioni amministrative più ricorrenti afferiscono alle carenti condizioni igienico-sanitarie (la cui gravità, in 7 casi, ha comportato la sospensione dell’attività commerciale) ed al mancato rispetto degli obblighi di informazione sulla tracciabilità dei prodotti e di applicazione delle procedure Haccp.
Le violazioni penali hanno riguardato principalmente il cattivo stato di conservazione degli alimenti e la presenza di parassiti pericolosi per la salute nei prodotti freschi (11 soggetti denunciati), l’omessa revisione periodica dei sistemi antincendio (5 persone segnalate all’A.G.) e la frode in commercio, ossia la vendita di prodotti difformi per qualità, origine o provenienza da quanto dichiarato dal venditore (3 soggetti denunciati).
Particolare attenzione è stata rivolta alle strutture ricettive. Su 23 controlli effettuati, 10 strutture sono risultate non conformi per violazioni che hanno portato all’emissione di 13 sanzioni amministrative (per un totale di 103mila euro), soprattutto per la mancanza dei dispositivi obbligatori di sicurezza (estintori e dispositivi per la rilevazione di fumo e monossido di carbonio) e del piano di controllo dell’acqua relativamente al rischio rappresentato dal batterio legionella.
Nel secondo ambito, quello sanitario, sono 51 le ispezioni risultate non conformi sul piano amministrativo a causa di carenze gestionali riscontrate all’interno di farmacie e strutture socio sanitarie, specie per l’irregolare tenuta dei registri di carico e scarico dei farmaci ad azione stupefacente, ma anche per carenze nel livello assistenziale rivolto agli ospiti delle Rsa.
Sono stati inoltre effettuati controlli nelle strutture socio sanitarie per persone con disabilità e minori meritevoli di tutela, rilevando criticità gestionali che hanno portato all’emissione di sanzioni amministrative. Sul piano penale, 3 soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per abusivismo della professione medica odontoiatrica, con successivo sequestro preventivo degli immobili e della strumentazione utilizzati per la commissione del reato. Inoltre, un medico ospedaliero in servizio presso un Pronto Soccorso del territorio è stato posto agli arresti domiciliari per assenteismo.
Particolare attenzione è stata ancora rivolta alle misure di biosicurezza negli allevamenti da ingrasso di suini, investiti dall’emergenza della Peste Suina Africana. In provincia di Cremona sono state effettuate 15 ispezioni in allevamenti intensivi, che hanno portato al blocco ufficiale di 7 allevamenti, all’emissione di 35 sanzioni amministrative per complessivi 38mila € ed alla segnalazione all’Autorità Sanitaria di 13 allevatori per il mancato rispetto dei requisiti minimi previsti dal D.M. del 28.06.2022, specie con riguardo all’assenza di dispositivi di disinfezione obbligatori per tutti gli accessi al sito produttivo.
L’attività dei Reparti dei Carabinieri per la Tutela Forestale si è focalizzata sulla prevenzione e la repressione delle condotte illecite maggiormente incidenti sull’ambiente e sulla biodiversità. A questo proposito, sono stati effettuati 774 controlli, accertando 80 reati ed il conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 97 persone, oltre all’esecuzione di 17 sequestri.
A seguito delle importanti modifiche apportate al Codice dell’Ambiente, i Reparti dei Carabinieri Forestali hanno comminato sanzioni amministrative per circa 187mila euro in violazione delle norme ex Legge 68/2015; ulteriori 79 sanzioni, per un importo complessivo pari a 87mila euro, sono state irrogate a 98 soggetti.
Le principali direttrici di intervento hanno riguardato gli illeciti connessi con la gestione non conforme degli effluenti di allevamento e quella illecita dei rifiuti, in tutti i settori produttivi.
Laura Bosio