Taglio alberi zona Castello,
i timori dei residenti

Fanno discutere i previsti tagli delle piante nella zona attorno a piazza Castello, dopo la posa dei cartelli che segnalano l’avvio delle operazioni tra i giorni 10 e 12 giugno. La consigliera comunale Paola Tacchini (M5S – Cremona Cambia Musica) contattata dai residenti, ha interessato della cosa l’assessore all’Ambiente Simona Pasquali.
“Mi è stato risposto – afferma – che si tratta di piante classificate classe D, ovvero alberature che presentano gravi difetti strutturali e morfologici che le rendono altamente a rischio di caduta e schianto e che questo ne consente l’abbattimento anche fuori dai periodi previsti ovvero la stagione autunnale/invernale.
Appurato ciò, ho comunque presentato un’interrogazione per chiedere quanti e quali siano le robinie interessate dagli abbattimenti e ulteriori delucidazioni, in base anche al regolamento del Verde Pubblico e Privato approvato lo scorso anno in cui si richiedono da parte dei privati procedure specifiche di comunicazione con le dovute motivazioni, ma non c’è alcun accenno al tipo di comunicazione che dovrebbe rilasciare il comune per gli abbattimenti in aree pubbliche”.
Le piante interessante sono le robinie tra piazza Castello, via Pasubio e lungo tutta via Monte Nero fino ad incrociare via Massarotti.
L’interrogazione chiede pertanto “in quale progetto rientri la decisione di procedere all’abbattimento delle robinie in quella zona della città in questi giorni;
se esistono criteri guida cui debba attenersi il provvedimento di abbattimento di questi alberi che non siano del tutto arbitrari; se tra questi criteri rientri il criterio della comprovata pericolosità di tutte le essenze, anche quelle giovani; se tra questi criteri venga preso in considerazione il periodo più idoneo da utilizzare per l’abbattimento tenendo conto di non procedere nelle stagioni della fioritura e della massima interdipendenza con l’attività delle api e altri insetti impollinatori, oltre a tutte le nidificazioni in corso”.
Inoltre, “se si sia già prevista e quando la messa a dimora di nuove essenze sostitutive di quelle abbattute e, nel caso sia rinviata di molti mesi, un criterio guida da adottare non sia quello di unificare sempre i due momenti;
se ogni via o viale cittadino abitato da robinie sia a questo punto destinato al totale taglio di questa tipologia di piante, proprio perché considerate di categoria “D”.
“Infine, se non sia corretto dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini fare un bilancio tra l’ossigenazione perduta con l’abbattimento di piante adulte rispetto al contributo a venire da parte delle nuove piantine se non se ne moltiplicano il numero in città in tempi immediatamente successivi al taglio”.