Politica

Referendum fallito, la delusione degli
Stati Generali Clima Ambiente Salute

Dopo l’insuccesso ai Referendum per Lavoro e Cittadinanza, gli Stati generali Clima Ambiente Salute di Cremona e del territorio riconoscono che non tutte le associazioni ambientaliste e del volontariato si sono impegnate in modo adeguato e che talora è prevalsa la logica della delega ai soggetti promotori.

Riconoscono anche che non sempre gli ambientalisti e le correnti di pensiero cui si ispirano, laiche o religiose, colgono l’interdipendenza tra lotta ai cambiamenti climatici, tutela degli ecosistemi, promozione dei diritti sociali e civili, economia di pace e di giustizia ambientale, come sollecitato da papa Francesco e dagli scienziati dell’IPCC.

Per questo ci impegneremo di più sui percorsi di conversione culturale ed ecologica e di fronte alla folle corsa al riarmo generalizzato, ci pronunciamo contro la proposta della Nato di finanziare le spese militari fino al 5% del PIL nazionale.

È doveroso riconoscere da parte nostra il ruolo coraggioso e attivo che hanno svolto i due Comitati provinciali promotori dei Referendum su Lavoro e Cittadinanza. Questi Referendum dimostrano che un terzo di elettori italiani non intende piegarsi a ingiustizie e disuguaglianze. Ripartiamo da qui con ancora maggiore convinzione e cerchiamo di tenere insieme contratti di lavoro e maggiore democrazia, diritti del lavoro e diritti ambientali, salute e rilancio della sanità pubblica, accoglienza e integrazione, transizione ecologica ed energetica con il 100% di Rinnovabili senza il ricorso al falso “nuovo” nucleare, economia di pace e soluzione politica e non militare dei conflitti.

Per questo Gaza e il destino del popolo palestinese ci riguarda. Per questo porre fine alla guerra in Ucraina ci riguarda così come l’Unione Europea dovrebbe fermare subito l’attacco israeliano all’Iran. Per questo siamo a fianco della Cgil nazionale e cremonese e sosteniamo convintamente la Manifestazione a Roma di sabato 21 giugno Stop ReArm Europe per dire No alla cacciata dei palestinesi dai loro territori, Sì a due Stati per due popoli, No al riarmo europeo e a quello aggiuntivo della Nato, Sì ad una economia italiana ed europea di pace e alla soluzione politica della guerra tra Russia e Ucraina, garantendo ricostruzione e sicurezza all’Ucraina del futuro e a tutte le sue minoranze.

Oggi le sfide principali sono queste e la posta in gioco è tra umanità e disumanità, salvezza di vite umane o inutile strage di innocenti, forza del diritto o diritto alla forza, autodeterminazione dei popoli o neocolonialismo, volontà negoziale o volontà di potenza, multilateralismo o egemonismo, pace o guerra.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...