Sciopero Metalmeccanici, sindacati:
"Urge ripresa trattative"

Una delegazione di Cgil Cisl e Uil di Cremona hanno partecipato alla manifestazione regionale di Bergamo per lo sciopero dei metalmeccanici. Otto le ore di stop dal lavoro. Motivo della mobilitazione il mancato rinnovo del contratto scaduto da oltre un anno. Cinque mila tute blu si sono date appuntamento in città da tutta la Lombardia percorrendo le vie del centro città. Lo sciopero è nazionale unitario ed è stato proclamato da Fim-Fiom-Uilm, le sigle del settore.
“Il settore metalmeccanico, spina dorsale dell’economia europea, che in Lombardia conta 44 mila imprese e oltre 500 mila addetti, si trova oggi a fronteggiare delocalizzazioni, chiusure di stabilimenti, perdita di competitività” commenta Monica Tonghini, Segretaria generale Fim Cisl Asse del Po.
“Eppure, invece di investire nel futuro, nell’innovazione, nella formazione e nel rafforzamento delle filiere produttive, troppe aziende continuano a scegliere la strada più semplice: risparmiare sui salari, comprimere i diritti, precarizzare i rapporti di lavoro.
Rinnovare il Ccnl è essenziale per dare stabilità e rilancio al settore industriale del Paese, ma anche per migliorare le condizioni di lavoro, i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori, tutelando il potere d’ acquisto delle loro retribuzioni.
Questa consapevolezza deve guidare la ripresa del confronto, perché il settore non può permettersi di perdere valore, competitività e attrattività, ma anzi può e deve rilanciarsi garantendo condizioni economiche e di lavoro giuste e dignitose.
Per questo oggi, qui a Bergamo, in questa bella e calda piazza lanciamo un messaggio chiaro: vogliamo la ripresa delle trattative. Vogliamo risposte concrete. Vogliamo che Federmeccanica riconosca il valore del nostro lavoro, del capitale umano che fa grandi le imprese, e si assuma fino in fondo le proprie responsabilità” conclude Tonghini.
“Le manifestazioni regionali hanno dimostrato che senza il rinnovo del contratto dei metalmeccanici il paese si blocca” commenta Armando Generali (Fiom Cremona). “È ora di riaprire il tavolo negoziale. Per un aumento dei salari oltre l’inflazione, per tutelare i lavoratori precari e degli appalti, bisogna infine ragionare sulla riduzione dell’orario di lavoro”.
“Noi abbiamo necessità di recuperare i salari e di conseguenza recuperare il potere d’acquisto che abbiamo perso in questi ultimi anni” sottolinea Emilio Lollio (segretario generale Uilm Cremona-Bergamo). “Federmeccanica si deve convincere che il nostro contratto è un contratto importante e le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno il diritto di avere un salario dignitoso”.