Cronaca

Ennesima aggressione in carcere,
ferito al volto un agente

Ennesima aggressione, sabato, al carcere di Cremona, dove un detenuto si è scagliato contro un agente di Polizia Penitenziaria. A denunciare il fatto è Sergio Gervasi della Segretaria Regionale Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia,

Erano circa le 18 quando l’uomo, un 40enne italiano con problemi psichiatrici, detenuto nel reparto di isolamento, ha aggredito il poliziotto, per futili motivi, colpendolo al volto. L’uomo, fa sapere Gervasi, “più volte si è reso responsabile di condotte illegali all’interno dell’istituto penitenziario”.

L’agente è stato soccorso e portato in ospedale per accertamenti.

Sull’episodio interviene anche il Segretario Generale Reggente della Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia, Pierpaolo Giacovazzo: “L’evento odierno rientra nell’ambito di una ormai rassegnata quanto paradossale prevedibilità, rispetto al quale non è più tollerabile come si intende gestire i detenuti psichiatrici e, più in generale, quelli noncuranti del trattamento e delle regole penitenziarie” commenta.

“Sono soggetti spesso recidivi, soprattutto perché non hanno nulla da perdere. Il sistema sanzionatorio appare molto debole e spesso non adeguatamente applicato”.

Ma i problemi sono anche altri: “Le condizioni di sovraffollamento non aiutano le condotte, già esaltate e fuori controllo, di determinati soggetti, specie nelle stagioni calde: l’istituto di Cremona ha circa 150 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Una condizione che, inevitabilmente, si riverbera sul clima all’interno delle sezioni”.

Anche sul fronte copertura degli organici, la situazione continua a essere pesante: “A Cremona mancano circa 50 unità e le carenze regionali della Polizia Penitenziaria sono di circa il 30%, secondo i dati di fabbisogno stimati dalla stessa Amministrazione” continua Giacovazzo. “Le assunzioni non bastano per rispondere al fabbisogno di tenuta della sicurezza e legalità delle carceri ed anche la previsione di riduzione del 25% del turn-over per pensionamenti, non fa presagire nulla di buono.

Nonostante si presentino in pompa magna condizioni migliori, protocolli di intervento ed iniziative legislative, che dovrebbero aumentare i livelli di sicurezza, negli istituti, la sensazione è che nulla sia cambiato, anzi sembra che le condizioni di lavoro stiano ulteriormente peggiorando“.

In merito al fatto di Cremona, conclude il sindacalista, “l’auspicio è che l’Amministrazione applichi le sue stesse circolari, allontanando il soggetto responsabile della vile aggressione, così come ci aspettiamo si faccia sempre in simili occasioni. Vicinanza al collega coinvolto ed auguri di pronta guarigione”.

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