Centropadane Engineering, Toscani:
"Accuse piene di inesattezze"

Per il momento non ci sono repliche pubbliche alle accuse mosse dal Centrodestra (Lega e Forza Italia) in Provincia sulla gestione di Centropadane (CPD) Engineering srl che ha portato nello scorso anno a una perdita nel bilancio di esercizio per €1.049.600. Dello stato di salute della società di progettazione partecipata al 48% dalla Provincia di Cremona con quote paritarie della Provincia di Brescia e il resto da alcuni Comuni, si è parlato nel Consiglio provinciale di mercoledi 25 giugno, a seguito di un’interrogazione di Valeria Patelli, di Forza Italia, che chiedeva delucidazioni in merito al rendiconto di gestione, agli incarichi affidati alla società dai soci, e a quelli eventualmente effettuati conto terzi.
Dure le accuse di mala gestione che l’opposizione riserva al Cda uscente ma anche alla parte politica, la maggioranza di centrosinistra che guida la Provincia dalle elezioni dello scorso settembre. Per ora dal presidente Roberto Mariani (che in questi giorni si è sottoposto a un piccolo intervento chirurgico) nessuna risposta ufficiale, che arriverà all’indomani dell’assemblea dei soci prevista per lunedi 30 giugno.
“Prima di essermi confrontato con il presidente non rilascio dichiarazioni”, si limita a dichiarare il vice Luciano Toscani, che definisce però come colmo di inesattezze il comunicato diffuso oggi dal Centrodestra: “Pieno di affermazioni non corrette e che non hanno fondamento nelle carte che abbiamo a disposizione. Quindi dopo aver studiato meglio le carte risponderemo a tono”, afferma lasciando pure intendere l’esistenza di profili di diffamazione.
Ma dalle file del centrosinistra si fa presente che le accuse sono rivolte all’obiettivo sbagliato e che il centrodestra dovrebbe guardare in casa propria: l‘attuale Cda di CPD Engeneering non è espressione dell’attuale maggioranza in Provincia uscita dalle elezioni di settembre 2024, ma risale al mandato precedente a guida Signoroni e in quel Consiglio provinciale siedevano già i consiglieri Patelli, Rossoni e Raglio che oggi muovono le critiche. Critiche nelle quali viene evidenziato che all’interno di quel Cda non siede nessun esponente della loro parte politica. Una puntualizzazione che rimanda all’ormai consolidata frattura consumatasi nel centrodestra cremonese (Forza Italia, Lega e Udc da una parte; Fratelli d’Italia dall’altra) esplosa in tutte le partite delle nomine nel 2024, alle elezioni dello scorso settembre, e risalente addirittura al primo mandato Signoroni. gb