Cronaca

Dalla Tunisia, il grazie
di Khouloud ad Antonio

“Mi chiamo Khouloud, sono dottoressa in farmacia di origine tunisina.
Nove anni fa, nel 2016, avevo lanciato un appello attraverso il vostro giornale per ritrovare mio padre, che mi aveva abbandonata durante l’infanzia. Grazie a quell’appello, un uomo italiano dal grande cuore, di nome Antonio, mi ha contattata. Da allora, mi ha sostenuta profondamente nella mia ricerca”.

Comincia così la toccante lettera arrivata a Cremonaoggi, che rimanda a una vicenda famigliare del 2016, quando alla redazione arrivò l’appello di una ragazzina alla ricerca del padre che aveva lasciato la Tunisia per cercare una nuova vita in Italia.

“Solo nel 2024 – continua Khouloud – dopo diversi anni di lavoro in Tunisia e dopo essere riuscita a mettere da parte abbastanza soldi per ottenere un visto, sono finalmente riuscita a venire in Italia e a ritrovare mio padre. Durante il mio soggiorno, sono stata accolta calorosamente da Antonio e da sua moglie, originari della città di Cremona. Antonio mi ha accompagnata fino alla casa di mio padre e mi ha fatto conoscere diverse splendide regioni italiane, tra cui Como e Milano.

“Tutto è iniziato grazie a “CremaOggi ” e “CremonaOggi”, ed è per questo che vorrei, attraverso il vostro giornale, rendere omaggio ad Antonio. Desidero ringraziarlo dal profondo del cuore per la sua generosità, nobiltà d’animo e gentilezza. Non dimenticherò mai ciò che ha fatto per me.

“Dato che il suo compleanno è il 28 giugno – mi chiedevo se fosse possibile pubblicare questo messaggio come segno di ringraziamento e omaggio a questo uomo eccezionale.
Cordiali saluti, Khouloud”.

“Antonio non conosceva mio padre e non aveva alcun legame con lui, ma si è comunque coinvolto con grande generosità. Ha fatto delle ricerche, probabilmente presso il Comune, e ha tentato più volte di convincere mio padre ad accettare un incontro con me”, ci racconta ancora la giovane tunisina.

“Dal 2016 al 2024, Antonio è rimasto al mio fianco a distanza: spesso mi ha consolata, mi ha incoraggiata a continuare i miei studi in farmacia, e mi ha sempre consigliata di costruire la mia vita senza aspettarmi nulla da mio padre. Secondo lui, mio padre non aveva nulla da offrirmi, né dal punto di vista affettivo né materiale.

“Nonostante tutto ciò, la mia curiosità – questo profondo bisogno di vedere il volto di mio padre – mi ha spinta a recarmi in Italia. Dopo aver iniziato a lavorare in Tunisia e aver messo da parte un po’ di risparmi, ho deciso di venire a Cremona.

“Al mio arrivo, Antonio e sua moglie sono venuti a prendermi all’aeroporto. Mi ha pagato l’abbonamento dell’autobus e mi ha offerto il soggiorno in hotel. Ha fatto tutto il possibile per facilitare il mio arrivo e aiutarmi a sistemarmi a Cremona. Mi ha fatto visitare la città, mi ha accompagnata nei luoghi dove mia madre aveva vissuto e lavorato (in particolare da Barilla e al Giardino del Po), prima del mio ritorno in Tunisia”.

La giovane è ora tornata in al suo lavoro nell’ospedale tunsino: i rapporti col padre non si sono rinsaldati, ma ha trovato una nuova famiglia.

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