In tanti a Cremona per chiedere
lo stop della guerra a Gaza
Un’accorata preghiera laica, iniziata alle 21,30 e andata avanti fino a notte, quella che venerdì sera ha visto riuniti italiani e arabi, cristiani e musulmani, tra Cattedrale e Battistero di Cremona per chiedere lo stop al genocidio a Gaza. Una manifestazione senza simboli di partiti o movimenti, solo le bandiere arcobaleno e della Palestina, distese a terra come un tappeto e illuminate dai lumini.
Tanti cremonesi, ma molte anche le persone arrivate da fuori città, per tenere alta l’attenzione su questa martoriata area del Medio Oriente che non ha pace da 80 anni. Si sono alternati vari interventi, con letture di poesie sia in arabo che in italiano, intermezzi musicali e riproduzione delle registrazioni sonore provenienti da Gaza sotto i bombardamenti.
Tra gli interventi, anche quello di Giovanna Mosconi, insegnante del Torriani che ha parlato dell’importanza dei movimenti “dal basso” pur in un quadro geopolitico estremamente complesso. Quanto sta accadendo – è stato detto – rappresenta lo smantellamento dei principi del Diritto internazionale, proprio nell’anno, il 2025 che celebra l’ottantesimo della nascita dell’Onu, avvenuta il 26 giugno 1945, strumento che avrebbe dovuto sancire il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato in quella terra.
E’ stata data anche lettura di alcuni stralci della proposta che i pacifisti cremonesi porteranno all’assemblea dell’Onu dei popoli che si terrà nei giorni precedenti la marcia Perugia – Assisi, il prossimo ottobre, aderendo alla campagna “Adotta un popolo”. L’obiettivo è ambizioso: sollecitare le istituzioni ad investire l’Onu e non le singole potenze, del compito di ricostruire Gaza riconoscendo la titolarità di questo compito al solo popolo palestinese.
Prima della conclusione, gli studenti del Torriani hanno dato vita alla rappresentazione teatrale proposta anche ad inizio giugno a scuola, “Tra le macerie di Gaza”. gb