Omicidio Gamba, sì all'abbreviato
I familiari: "Chiediamo giustizia"
Marco Viti è accusato del delitto di Borgo Loreto

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Sarà processato con il rito abbreviato, Marco Viti, il 49enne accusato di omicidio volontario per aver ucciso con quattro coltellate il coinquilino Paolo Gamba, 44 anni, nella sua abitazione di via Patrioti al quartiere Borgo Loreto il pomeriggio del 28 ottobre dell’anno scorso.
Nel procedimento davanti al gup, l’imputato è assistito dall’avvocato Paolo Rossi, mentre la madre e le tre sorelle di Gamba si sono costituite parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Vezzoni. Si andrà a discussione il prossimo 9 ottobre. L’avvocato Rossi intanto valuterà se far rilasciare dichiarazioni spontanee al suo cliente.

“La famiglia di Gamba si è costituita parte civile”, ha spiegato da parte sua l’avvocato Vezzoni, “pur nella consapevolezza che non avrà mai un centesimo“, ma per chiedere giustizia e tutelare la figura del proprio caro“.
Secondo la versione resa dall’imputato, tossicodipendente, con alle spalle svariati precedenti come resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, la lite con Gamba, che in passato lo aveva già ospitato, sarebbe scoppiata in quanto il padrone di casa voleva che se ne andasse.

Il 49enne era uscito dal carcere da una decina di giorni e da un paio di giorni Gamba lo stava ospitando a casa sua.
“Abbiamo litigato perché non mi voleva più in casa. Voleva buttarmi fuori”, aveva raccontato a suo tempo Viti, che aveva invocato la legittima difesa: “Ci siamo insultati, poi ci siamo picchiati e a quel punto lui ha preso un coltello e mi ha ferito. Io ne ho preso un altro e mi sono difeso”.
Era stato lo stesso Viti, quel pomeriggio, a chiamare il 118, dicendo di aver ammazzato il 44enne, che era stato trovato dai soccorritori a letto ormai privo di vita. L’imputato, che ha gravi problemi di salute, era stato invece caricato in ambulanza e portato al pronto soccorso dell’ospedale dove i medici gli avevano curato la ferita all’addome.
Sara Pizzorni