Rapporto ecomafia 2025: in un anno
a Cremona 74 reati ambientali
In Italia cresce senza sosta l’attacco delle ecomafie all’ambiente e la piaga della corruzione: a rivelarlo, è il nuovo rapporto di Legambiente “Ecomafia 2025“, che vede la Lombardia come una delle regioni dove si consumano le attività illegali con il maggior impatto sul territorio, nelle comunità e negli ecosistemi.
A Cremona, nel 2024 si sono registrati 74 reati, all’ottavo posto tra le provincie lombarde; 86 le persone denunciate, 8 invece i sequestri. In regione, invece, primo posto per Brescia (con 501 reati), seguita dalla provincia di Monza e Brianza (172 reati) e Milano (137 reati).
I dati lombardi che emergono dal rapporto, evidenziando l’aumento dei reati nel ciclo del cemento, che passando da 880 a 1.009 (+ 14,6%) portano la regione ad essere la quinta su scala nazionale per questo tipo di illecito penale, e facendo segnare il secondo posto (con 147 eco-delitti contestati nell’ultimo anno) nella classifica dell’attività operativa in applicazione della L. 68/2015 (quella che ha introdotto i delitti ambientali nel codice penale).

“La fotografia che Ecomafia 2025 dà della Lombardia devono suonare come un forte campanello di allarme,” commenta Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia. “I massicci investimenti pubblici stanziati in Lombardia per la realizzazione di opere pubbliche, edifici e infrastrutture, grazie ai fondi del PNRR e in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 preoccupano soprattutto nel ciclo illegale del cemento, ma è in generale tutta l’attività di vigilanza e controllo a dover essere potenziata. Il nostro appello è anche ai cittadini, affinché vigilino sui loro territori rinforzando il loro senso di appartenenza e il rispetto per la natura”.
A livello nazionale, invece, nel 2024 viene superato il muro dei 40mila reati ambientali (40.590), +14,4% rispetto al 2023, con una media di 111,2 reati al giorno.
Aumentano poi anche le persone denunciate (37.186, +7,8%), mentre il giro d’affari delle ecomafie vale 9,3 miliardi di euro (+0,5 miliardi rispetto al 2023); cresce anche il numero dei clan coinvolti, 11 in più rispetto a quelli censiti nel precedente rapporto Ecomafia. Aumentano anche le inchieste sui fenomeni corruttivi negli appalti di carattere ambientale: 88 quelle censite da Legambiente dal 1° maggio 2024 al 30 aprile 2025, (+17,3% rispetto al 2023), 862 le persone denunciate, +72,4%.
Si tratta di inchieste che vanno dalla realizzazione di opere pubbliche alla gestione di servizi, come quelli dei rifiuti urbani e la depurazione, passando per la concessione di autorizzazioni ambientali alle imprese.