Maturità super: tre cento e lode
nella quinta D del liceo Aselli
Arianna e Filippo: "Non presentarsi all'orale della maturità mancanza di rispetto verso gli insegnanti". Alessandra: "Capisco le ragioni di chi ha scelto così"
Tre 100 e lode nella quinta D del liceo scientifico tradizionale Aselli. Arianna Bonisoli, Alessandra Padovani e Filippo Storti hanno concluso al meglio il loro percorso di studi conseguendo il massimo dei voti in tutte e tre le prove. I tre studenti si sono supportati a vicenda in questo momento importante, condividendo assieme allo stesso tempo ansie e gioie.
Le prove scritte sono state il banco di prova di tutte le conoscenze da loro acquisite durante i 5 anni. Tra chi ha preferito svolgere il tema e chi la prova di matematica, i tre studenti hanno dimostrato molta determinazione, sebbene non siano mancati alcuni momenti di difficoltà, come racconta Filippo: “Ero più agitato per la prima prova che per la seconda, perchè ho una forte passione per la matematica. Sono rimasto anche sorpreso per le tracce: mi aspettavo una traccia sull’intelligenza artificiale o un autore noto come Montale. Se dovessi poi dare un consiglio ai futuri maturandi, direi di impegnarsi durante tutto l’anno scolastico, perché è lì che si costruisce davvero il proprio esame di maturità”.
Arianna e Alessandra invece riflettono sulla loro prova di matematica. Arianna, dopo qualche timore iniziale, è riuscita a concentrarsi e a svolgere al meglio gli esercizi: “Mi sono spaventata soprattutto per i problemi, che sono risultati piuttosto complessi. Però, alla fine, è andato tutto bene. Sono molto contenta di come siano andate le cose”.
Simile l’esperienza di Alessandra: “Ho impiegato un po’ di tempo solo per scegliere quale problema svolgere, ma è stata paradossalmente la prova che mi ha dato più soddisfazione. Avere un buon risultato in matematica era particolarmente importante per me”.
All’esame orale invece gli animi erano, apparentemente, più sereni. “L’esame orale è stato, diciamo così, un vero calvario, un po’ come salire una collina: all’inizio si procede con fatica, ma una volta arrivati in cima si prova un grande senso di sollievo – così afferma Filippo, seguito anche dalle due sue compagne -. La vera difficoltà sta proprio nel superare quel momento di ingresso, quell’attimo in cui si entra in aula e si inizia l’esame”.
Tutti della stessa opinione per quanto riguarda il trend portato avanti da alcuni studenti di Italia di rifiutare di sostenere l’orale. Toni decisi da parte di Arianna e Filippo. “Credo che scegliere di non portare avanti l’esame orale di maturità sia profondamente scorretto. – inizia Arianna – E’ una mancanza di rispetto, perché la maturità è composta da 2 prove scritte e una prova orale ed è giusto affrontarle tutte. L’orale rappresenta anche un rito di passaggio, qualcosa che ci prepara a ciò che verrà dopo, dall’università al mondo del lavoro e persino alla vita futura”.
“Concordo sul fatto che l’esame di maturità non valorizzi appieno l’impegno e la crescita dello studente durante tutto il percorso. – continua Filippo – Tuttavia, ritengo che rifiutare di presentarsi al colloquio orale sia una grande mancanza di rispetto verso i professori. E’ una questione di riguardo verso gli insegnanti che hanno riposto fiducia nelle nostre capacità attraverso le loro valutazioni”.
Più riflessiva, invece, Alessandra: “Capisco chi ha deciso di non sostenere l’orale, soprattutto se aveva già voti sufficienti per essere promosso e ha voluto esprimere una forma di protesta verso il sistema scolastico. Personalmente, però, ho voluto affrontarlo con il massimo impegno, prendendolo come una sfida per dimostrare tutto il lavoro fatto in questi anni. Per noi è stato anche il primo vero esame completo, dato che in terza media non avevamo potuto sostenere gli scritti per via della pandemia”.
Un traguardo risultato dalla condivisione e dal sostegno reciproco tra i tre ragazzi. Tra i ripassi dell’ultimo minuto e le risate tra i banchi per stemperare la tensione, Arianna ringrazia così i suoi compagni: “Alessandra e Filippo sono due ragazzi intelligenti e brillanti, a cui auguro il meglio, perché se lo meritano, non solo da un punto di vista scolastico, ma anche umano. Sono sempre disponibili con tutti e la loro generosità vale tanto”.
Adesso li attendono tre futuri tutti in ambito scientifico, ma in università diverse. A ottobre Arianna inizierà il corso di Biotecnologie a Parma, per il futuro ha ancora molte idee: “Non ho ancora prospettive chiare per il futuro, ma mi piacerebbe restare nell’ambito scientifico. Sicuramente mi vedo a lavorare in laboratorio, anche se non so ancora in quale settore: medico, alimentare o altro. Mi tengo tutte le porte aperte”.
Alessandra invece aveva già deciso alla fine del quarto anno di liceo. Frequenterà il corso di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano: “Sono davvero felice di poter iniziare un nuovo percorso che mi permetterà di approfondire materie che mi interessano molto”.
“Inizialmente avevo pensato a Ingegneria Meccanica a Parma, ma alla fine ho capito che la mia strada è all’Università Cattolica di Brescia, dove studierò Matematica. – ci racconta Filippo – Voglio comprendere i ragionamenti che stanno dietro le formule, capire perché si arriva a un certo risultato. Mi interessa una matematica più ‘filosofica’ che ‘progettuale'”.
Per il momento però solo del meritato riposo e diverse attività estive. Alessandra e Filippo partiranno insieme per una vacanza studio a New York; mentre, nei piani di Arianna si prospetta un viaggio Interrail di due settimane tra le città di Parigi, Berlino, Amsterdam, Praga e Vienna.
Lucia Mazzolari