Cremo, Stoppino: "Clima montagna
fa lavorare e riposare meglio"
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Gabriele Stoppino è uno degli storici collaboratori di mister Davide Nicola. Stoppino ha seguito l’allenatore nella nuova avventura alla Cremonese per ricoprire il ruolo di preparatore atletico. Ha iniziato il suo percorso nei settori giovanili di Sampdoria e Genoa in veste di coordinatore motorio. Dopo alcune esperienze in Serie D, dal 2010 è entrato a far parte dello staff di collaboratori del tecnico Nicola come responsabile della preparazione atletica. Laureato in Scienze Motorie, ha conseguito il patentino di preparatore atletico ed è allenatore Uefa B. Lo abbiamo intervistato al termine dell’allenamento per fare il punto sul lavoro in ritiro dei grigiorossi.
In questo periodo la Cremonese lavora a Livigno, a oltre 1.800 metri di altitudine. Come si imposta il lavoro in un caso come questo? Quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi?
“Sicuramente vengono scelte località con una certa altitudine soprattutto per lavorare senza troppo caldo, come invece è successo nelle prime due settimane di preparazione atletica a Cremona, dove lavoravamo alle 9 del mattino e alle 18 nel pomeriggio per prendere meno caldo possibile. Il ritiro in altura permette anche ai giocatori di riposare bene di notte, senza usare l’aria condizionata: questo è un altro aspetto importante. Purtroppo tutti i vantaggi che porta l’allenamento a un’altitudine del genere sono pochi considerato che trascorreremo una sola settimana a Livigno e, inoltre, i benefici si perdono in pochissimo tempo. Però sicuramente il clima della montagna aiuta a lavorare e a riposare meglio”.
Quale è stato l’impatto con Cremona, la Cremonese e le sue strutture?
“L’impatto è stato molto positivo. Ci siamo ritrovati davanti a un centro sportivo di una società di Serie A importante. Siamo rimasti molto soddisfatti da tutto, infatti le cose che abbiamo dovuto “aggiustare” sono state veramente minime, perché alla Cremonese abbiamo trovato tutto ciò di cui avevamo bisogno per lavorare”.
Come si integra il suo lavoro con mister Nicola nella stesura degli allenamenti?
“Ormai il nostro è uno staff che lavora assieme da quindici anni. Basta uno sguardo, basta pochissimo, per capire cosa dobbiamo fare, se dobbiamo aggiungere o togliere qualcosa. Ormai parlare di lavori fisici, tattici o tecnici in modo separato è quasi impossibile. Si integra tutto. Ovviamente in questo periodo stiamo sfruttando i test che abbiamo fatto, sia cardiopolmonari che di forza, per individualizzare il più possibile il lavoro dei giocatori”.
La Cremonese è una squadra in costruzione e sarà così fino al primo settembre, quando terminerà il calciomercato. Come ci si comporta sul lavoro da impostare con chi arriva in corso d’opera da altre società?
“Fortunatamente ho un buonissimo rapporto con i preparatori atletici di tutte le altre squadre e quindi c’è molta condivisione, soprattutto quando arriva un giocatore nuovo, magari a metà preparazione o addirittura alla fine. C’è molta condivisione da parte loro nei miei confronti, ma anche da parte mia nei loro confronti. Quindi quando un giocatore arriva si ha già un’idea precisa su lavoro che si dovrà impostare con lui. Siamo molto avanti anche sotto questo punto di vista”
Mauro Maffezzoni – Inviato a Livigno