Dazi, Antonio Auricchio:
"Preoccupazione per il settore"
Il nuovo accordo tra Stati Uniti e Unione Europea congelerebbe i dazi al 15%, ma comunque c’è preoccupazione tra gli imprenditori. E’ Antonio Auricchio, presidente della Gennaro Auricchio S.p.a., a commentare quali potrebbero essere gli scenari dal 1 agosto, giorno in cui verranno rese note le decisioni di Washington. Se per qualcuno l’ accordo tra Trump e Ursula Von der Leyen viene letto come un segnale di distensione, il presidente Auricchio, dell’omonima azienda cremonese, che tra l’altro è anche presidente di Afidop e del consorzio di tutela del Gorgonzola Dop, è molto cauto.
“Il 1 agosto del 2025 il presidente Trump ci dirà tutto della sua visione americana dopo quel lungo incontro che ha fatto con la Von der Leyen. Devo dire che questo incontro è servito per togliere delle incertezze grandissime poiché si parlava prima dei dazi al 100%, poi al 50%, ma anche al 30% e c’era una grandissima confusione , questa incertezza non ha fatto bene alla nostra economia, come si vedeva dalle borse, e soprattutto ai nostri formaggi, ovviamente quelli D.O.P. ma anche quelli non D.O.P. Per il momento si parla del 15%. Ma se al 15% si aggiunge il 15% che c’era già sarebbe un disastro per l’economia e per i formaggi italiani. Domani sentiamo, è domani che avremo la certezza matematica. È evidente che noi stiamo speriamo che sia congelato tutto come in passato al solo 15% come qualcuno ha detto. Però io preferisco aspettare a dire che sono contento, anche se qualcun altro ha già fatto salti di gioia. Poi c’è chi dice vedi i i francesi e gli spagnoli che ci siamo venduti tra virgolette agli americani, io questo non lo dico, dico soltanto che domani sarà il giorno della verità. Comunque – ha chiosato il presidente – se fosse oltre il 15%, e già il 15% per me è un peso, sarebbe un disastro tombale per la nostra filiera dei formaggi italiani D.O.P.”