Cronaca

Servizio civile e sindrome di down:
il sorriso di Luca oltre le barriere

Luca Azzoni, volontario del servizio civile, con un'ospite di Fondazione Sospiro

La bellezza di saper trovare la forza nella fragilità, per crescere insieme.
È questa la storia di Luca Azzoni, ragazzo di 22 anni con sindrome di Down, che sta concludendo un particolare servizio civile tra le corsie della geriatria di Fondazione Sospiro.
Oltre un anno di lavoro per il giovane, che è riuscito mese dopo mese ad accaparrarsi la simpatia di dipendenti e ospiti. Tra loro, anche la sua nonna Lina.

Ho imparato tante cose – commenta Luca, un po’ emozionato – a dare da bere alle persone, ad aiutarle a leggere il giornale, a fare alcuni laboratori con loro, a stare con chi fa un po’ fatica a stare in piedi. Mia nonna quando mi ha visto era contenta e felice, non sapeva che io fossi venuto qua a fare il servizio civile. Mi ha detto, scherzando in dialetto: ‘Amò séet ché? (ancora sei qui?, ndr).

Per Luca è stato un crescendo di esperienze ed emozioni, sempre con al fianco (oltre alla mamma Laura) l’educatrice e sua tutor Dorella Cuomo. Abbracci, strette di mano e qualche parola di conforto, con l’empatia reciproca come faro.

“Ho seguito Luca – afferma Dorella – però lui ha partecipato a un concorso aperto a tutti; non era un progetto prevalentemente per lui. Ovviamente abbiamo fatto dei percorsi, abbiamo fatto delle tappe: non riusciva a fare tutto, ma nel frattempo ha raggiunto parecchi obiettivi. Ad esempio, è riuscito a creare un piccolo gruppo di utenti con cui lui si sentiva bene, a gestire la relazione con loro. Quindi li riuniva, andavano a salutare, si mettevano a parlare, ha partecipato ai laboratori. Empatia, davvero, che prima parola d’ordine“.

Andrea Colla

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