Cronaca

Carcere: grazie alla cena dei
penalisti, comprati 80 ventilatori

I penalisti durante la cena autogestita

Visiteranno il carcere, questa mattina, degli avvocati della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” con la presidente Micol Parati e i colleghi dell’Osservatorio Carceri dell’Unione nazionale Camere Penali. Lo scorso 14 aprile i penalisti avevano organizzato la  seconda edizione de “Il penalista goloso”, la cena autogestita per raccogliere fondi da destinare al carcere di Cremona. Il ricavato raccolto è servito per finanziare l’acquisto di 80 ventilatori da collocare in tutto il penitenziario. Oggi sarà l’occasione per controllare se si è provveduto ad installare i ventilatori da parete consegnati una settimana fa.

“L’anno scorso abbiamo sostenuto i nuovi corsi di falegnameria già attivi nel penitenziario”, aveva spiegato la presidente Parati. “Quest’anno, invece, abbiamo deciso per l’acquisto dei ventilatori in seguito alla nostra visita in carcere nell’agosto dello scorso anno. Il caldo era davvero insopportabile”.

Gli 80 ventilatori sono costati 3.596 euro. Grazie all’asta delle torte e alle donazioni, si sono incassati 3mila euro, gli altri 600 ce li ha messi la Camera Penale.  “Torniamo a visitare il carcere per vedere se la situazione è migliorata dopo la visita con ‘Nessuno Tocchi Caino’”, ha spiegato la presidente Parati. “Gli educatori e gli psicologi erano carenti. E poi c’è il tema del sovraffollamento. Con noi c’era anche un architetto: ha misurato le celle”. Si tratta dell’architetto Cesare Burdese che aveva parlato della “necessità di spazi detentivi pensati per la dignità”.

Lo scorso 22 maggio, in occasione del convegno in Sala Quadri di palazzo del Comune moderato dall’avvocato Raffaella Buondonno, si era parlato non solo di reinserire i detenuti, ma di “costruire ogni giorno le condizioni affinchè la pena non sia una frattura definitiva, ma un passaggio verso una nuova cittadinanza“. “Il carcere non può essere luogo di mera punizione”, aveva ricordato la moderatrice, “ma strumento di recupero e dignità“.

Nell’illustrare le condizioni del carcere, Elisabetta Zamparutti, tra i fondatori dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”,  assieme al tesoriere Sergio D’Elia aveva sottolineato che molti detenuti hanno problemi  psichiatrici e dipendenza da sostanze. “Per tutti loro ci sono uno psichiatra e tre psicologi, mentre gli educatori effettivi sono 5. Una situazione che se non governata con una riduzione del sovraffollamento, invece di assicurare ordine e sicurezza ne costituisce una grave minaccia“.

Sara Pizzorni

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