Cronaca

"Il penalista goloso": menù
speciale e tanta beneficenza

Foto di Christian Fabiano

Un menù assolutamente a tema, con un’esplosione di profumi e sapori per deliziare i palati di coloro che hanno partecipato alla seconda edizione de “Il penalista goloso”, l’iniziativa benefica organizzata dagli avvocati della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” che con la loro cena autogestita hanno raccolto fondi da destinare al carcere di Cremona. In tutto 2.800 euro, di cui 1.800 con le quote, 1.000 dai ricavati dall’asta delle torte preparate dagli avvocati e dalle offerte libere per il cibo avanzato. Il ricavato raccolto servirà a finanziare l’acquisto di ventilatori da collocare in tutto il carcere.

“L’anno scorso abbiamo sostenuto i nuovi corsi di falegnameria già attivi nel penitenziario”, ha spiegato la presidente della Camera Penale di Cremona e Crema Micol Parati. “Quest’anno, invece, abbiamo deciso per l’acquisto dei ventilatori in seguito alla nostra visita in carcere nell’agosto dello scorso anno. Il caldo era davvero insopportabile”.

Già da ora è in corso una raccolta fondi per un’altra iniziativa, denominata “Lasciamoli respirare”, sempre con lo scopo di  migliorare le condizioni dei detenuti del penitenziario cremonese. “Si tratta di un’iniziativa a cui tutti possono partecipare facendo una donazione”, ha aggiunto la presidente Parati. Chi volesse fare un’offerta può fare un versamento a Camera Penale di Cremona e Crema Sandro Bocchi; Iban IT08 Z 05034 11401 000000264576.

Sempre in tema di beneficenza, la presidente Parati ha fatto visita alla sede della Fondazione Occhi Azzurri onlus. “Una realtà incredibile che si prende cura degli ultimi e con la quale ci piacerebbe collaborare“.

Tornando a “Il penalista goloso”, grande è stata la partecipazione degli avvocati della Camera Penale di Cremona e Crema, una quarantina, che con allegria e spirito conviviale hanno determinato il successo dell’evento, tutto a scopo benefico. C’è anche chi ha devoluto quote in ricordo dei genitori scomparsi. Ciò che è avanzato è stato donato alla parrocchia di San Michele che offre cibo a chi è in difficoltà.

Ricco e molto originale il menù “degustazione” della sera: “Ogni portata è preparata con ingredienti di prima scelta e servita con la massima cura, nel rispetto dei tempi processuali e delle esigenze delle parti“. Lo assicura l’avvocato-chef Marilena Gigliotti, una delle anime anche di questa seconda edizione.

E allora via, con l’antipasto – l’indagine preliminare (art.347 c.p.p. e ss.): dalla “notizia di reato”, con l’entrée di benvenuto, un’oliva taggiasca su crostino di pane carasau, “piccola, ma capace di scatenare un intero procedimento”, all'”identificazione dell’indagato”, un ventaglio di salumi misti; dall’insalatina di pollo (con incidente probatorio), all’avviso di conclusione delle indagini preliminari con un assaggio di formaggi stagionati. E poi i primi piatti – le strategie difensive e accusatorie; i secondi – le responsabilità e le pene, i contorni, le bevande e il dolce come sentenza.

Piatti da leccarsi i baffi dal tocco processuale: nidi di tagliatelle “patteggiate” al forno, le crespelle ripiene “con richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’acquisizione di prosciutto cotto e formaggio, le torte salate “con costituzione di parte civile”, l’arrosto di vitello “in messa alla prova”. E poi vini e spumanti della casa, “ai sensi dell’articolo 186 del Codice della strada (guida in stato di ebbrezza) e con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

E infine i dolci per “la sentenza”: la torta tenerina al cioccolato, “con il proscioglimento per la particolare tenuità del fatto”, e la pastiera napoletana, “con l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il fatto”.

Soddisfattissima la presidente Parati, che ha ringraziato tutti per la grande generosità dimostrata.

Sara Pizzorni

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