Cremo, la ricetta di Squizzi:
"Coraggio, fiducia e costanza"
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Lorenzo Squizzi è il nuovo preparatore dei portieri della Cremonese. Lavora con mister Nicola già dalla passata stagione al Cagliari. Da calciatore ha giocato soprattutto con la maglia del Chievo Verona, disputando parecchie stagioni in Serie A. Sotto la pioggia battente di Livigno, il preparatore dei portieri si concede alla prima intervista da quando è arrivato a Cremona.
Ci può raccontare qual è la sua metodologia di lavoro?
“Intanto lasciatemi dire che sono felice di essere approdato in questa nuova avventura. La mia metodologia è basata principalmente sulla tecnica, abbinata a situazioni tattiche del ruolo, quindi ho una progressione durante l’allenamento, dalla didattica allo sviluppo finale della situazione che ho pensato per l’allenamento e, quindi, sono molto attento e mi piace molto curare gli aspetti tecnici del ruolo. Questo secondo me alimenta una sicurezza maggiore nel portiere e una maggiore affidabilità”.
La Cremonese ha acquistato un portiere esperto come Audero, che cosa può dare alla squadra e che cosa può dare anche un giovane di talento come Nava?
“Entrambi hanno qualcosa da dare, chi esperienza e chi freschezza per l’età giovane. Credo che Audero con l’esperienza possa dare letture all’interno di un campionato dove ci saranno momenti alterni, situazioni da gestire. E’ un portiere dotato di una grande qualità tecnica, una buona freschezza anche atletica, mentre Nava ha sicuramente dalla sua parte la freschezza del ragazzo giovane, la sua spavalderia ed è un ragazzo sul quale bisognerà lavorare un po’ di più nella costruzione, ma sicuramente può apportare energia all’interno della squadra”.
Ha lavorato già nell’esperienza di Cagliari con il mister Davide Nicola, che rapporto c’è tra di voi?
“Un rapporto molto forte, ho incontrato Nicola l’anno scorso. Dal punto di vista del lavoro è un grandissimo lavoratore, che riesce sempre a manifestare quotidianamente voglia ed energia nel fare quello che facciamo. E dal punto di vista umano lo ritengo un mosca bianca in questo mondo”.
Quale differenza c’è tra fare una preparazione atletica in vista di una nuova stagione sportiva per un portiere rispetto ai giocatori di movimento?
“Diciamo che la sostanza della preparazione è uguale per tutti, nel senso che c’è bisogno di mettere benzina per affrontare una stagione lunga ed impegnativa, sicuramente le componenti che poi aiutano nella preparazione sono diverse. I giocatori di movimento hanno bisogno di una componente aerobica maggiore, perché il ruolo lo richiede e il portiere, in questa fase, ha una preparazione atletica sostanzialmente un po’ diversa, ma sempre mirata a volumi importanti di lavoro che poi andranno a scemare. Ma credo che la preparazione, nella sua sofferenza fisica, aiuti poi a temprarsi per i momenti che arriveranno”.
Da giocatore ha difeso i pali per tanti anni in Serie A e con l’obiettivo di raggiungere la salvezza al Chievo Verona. La Cremonese da neopromossa si affaccia alla massima categoria, quale deve essere l’approccio e che cosa serve per raggiungere l’obiettivo?
“Credo che serva coraggio sicuramente, fiducia e costanza perché i momenti possono essere diversi all’interno della stagione, la classifica può variare da una giornata all’altra e mantenere l’equilibrio nel credere in quello che si fa alla lunga farà la differenza tra chi poi ce la farà e chi no”.
Mauro Maffezzoni – Inviato a Livigno