Cronaca

Centropadane Eng, la Uil: "Rotto
patto fiducia con i soci pubblici"

Dopo il duro intervento dei giorni scorsi della UILTuCS di Cremona in merito alla decisione di Centropadane Engineering srl di licenziare 4 dipendenti con decorrenza 1° settembre, ora il sindacato “prende atto con favore della comunicazione ufficiale del socio pubblico cremonese, che ha formalmente richiesto – anche per iscritto – al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione di ritirare immediatamente i licenziamenti decisi giovedì scorso. Una presa di posizione chiara, già anticipata verbalmente, che ha contribuito in modo determinante a fermare un atto ingiusto, unilaterale e socialmente irresponsabile”, afferma in una nota il sindacato riferendosi alla lettera con cui il presidente della Provincia Mariani ha chiesto il congelamento immediato dei licenziamenti.

“È un primo risultato importante, frutto della denuncia pubblica, dell’indignazione diffusa e della mobilitazione sindacale – aggiunge la UILTuCS -. In questa fase condividiamo l’approccio pragmatico adottato (dalla Provincia di Cremona, ndr): votare il ripristino del capitale sociale al minimo di legge e successivamente, prendere atto del piano di risanamento, pur considerandolo debole, incoerente e inadeguato, sono stati, viste le tempistiche imposte, l’unico modo per impedire soluzioni peggiori e guadagnare tempo prezioso per un confronto serio.

“Ma proprio per questo è impossibile ignorare ciò che è ormai sotto gli occhi di tutti:
tra i soci pubblici e il Consiglio di Amministrazione si è rotto il vincolo di fiducia. E questa frattura è profonda, strutturale, evidente.

“Il CDA ha approvato in tutta fretta un piano che prevede tagli indiscriminati – ai lavoratori, ai superminimi, al welfare – auto-escludendo i suoi stessi membri e il Direttore da qualsiasi sacrificio. Ha agito senza confronto, senza trasparenza e senza criterio. Ha spinto l’azienda verso un punto di rottura, ignorando le indicazioni e le perplessità dei soci. È legittimo, a questo punto, domandarsi per conto di chi stia agendo realmente.
Serve ora un cambio di passo. Serve responsabilità.

“Una società a partecipazione pubblica non è un soggetto separato o autoreferenziale, ma uno strumento al servizio della collettività. Non invochiamo formule giuridiche, ma buonsenso, coerenza e lealtà istituzionale.

“Come UILTuCS restiamo pienamente attivi e vigili. Nessuno pensi che la revoca dei licenziamenti chiuda la partita. Al contrario: ora serve ritirare il piano, ripartire da una visione condivisa, e ricostruire dalle fondamenta la relazione tra governance e territori.

“Come Uiltucs dubitiamo che si possa fare con i dirigenti e gli amministratori che hanno approvato il piano di risanamento e hanno proceduto unilateralmente a licenziare 4 persone, in sfregio ad ogni principio di correttezza e senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali”.

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