Un inno alla vita l'ultimo
saluto a Cristina Marenzi
Commozione, emozioni, lacrime, ma anche leggerezza e perfino quache risata. Non un funerale, ma una festa: così Cristina Marenzi avebbe voluto congedarsi da famiglia e amici e così è stato, nel tardo pomeriggio di domenica 3 agosto all’interno del parco scout di Lungo Po Europa dove proprio in questo periodo si svolge la festa dell’Arci. Associazione che Cristina – scomparsa il 30 luglio a 61 anni compiuti da poco, gli ultimi otto vissuti con una malattia che non perdona – ha frequentato assiduamente da giovane e non solo, da sempre vicina ai temi sociali, alla musica, al disegno e alla pittura.
Tantissimi gli amici che l’hanno voluta ricordare con la semplice presenza ma anche con testimonianze e gesti d’affetto, introdotti dalla figlia Francesca. “Lei non ha mai lasciato la soddisfazione alla malattia” ha detto, “non ha mai smesso di sorridere e così dobbiamo fare anche noi. Come si fa a disperarsi? Lei ha vissuto i suoi ultimi giorni tra il verde delle montagne”.
“Non vestitevi a lutto, non tenete lo sguardo basso, non chiudetevi nel silenzio e non reprimete le vostre emozioni. Sapete che la mia mamma non avrebbe voluto questo”, le sue raccomandazioni nei giorni precedenti a chi avesse voluto partecipare.
Sono seguiti i ricordi di quanti hanno avuto la fortuna di conoscere Cristina evidenziandone la passione, la grande capacità comunicativa, la cura nello svolgere la sua professione (è stata educatrice), le straordinarie doti canore e artistiche, l’amore per gli ultimi, tra cui gli animali. Personaggio poliedrico dalle tante passioni e dalle mille curiosità, così l’hanno descritta gli amici, tra gli altri le donne che hanno o stanno ancora attraversando il difficile percorso delle cure oncologiche: Giovanna Bonetti, Paola Tacchini, Roberta Mozzi, ricordando il coraggio di Cristina nel difendere l’Area Donna dell’ospedale, tanto che si parla già di intitolarle uno spazio al suo interno.
Tra le testimonianze anche quella di Maria Pia Superti, presidente di Lav Cremona, una delle onlus a cui la famiglia ha indirizzato le eventuali donazioni alla memoria, oltre alla Associazione Progetto Cuori Liberi Odv (adozione di animali in difficoltà) e I Care Europe Odv, che promuove la ricerca scientifica tutelando gli animali coinvolti.
E poi tanta musica, con la canzone scritta per il suo 60° compleanno dal marito Fabio, un inno all’amore e alla vita; le note blues a cappella delle tre amiche; il flauto dell’amica d’infanzia Isabella Giordano, fino all’intonazione da parte di tutti i presenti di “Bella Ciao”, a sottolineare l’impegno di Cristina anche sul fronte civile e dei diritti.
Giuliana Biagi
