Cronaca

Centropadane Eng srl: settimana
di incontri, clima sempre più teso

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I consiglieri di Lega e Forza Italia (Gruppo Centro Destra per Cremona in Consiglio Provinciale) criticano la risposta data dal presidente della Provincia Roberto Mariani alla loro richiesta di riunione urgente del Consiglio per avere chiarimenti sulla vicenda Centropadane Engineering  srl e soprattutto sul futuro dei quattro dipendenti a cui sono arrivati i preavvisi di licenziamento.

“La motivazione con la quale si giustifica il rifiuto della convocazione urgente – fanno sapere in una nota i consiglieri Patelli, Rossoni e Raglio –  è puramente  burocratica e formale e cioè che il regolamento prevede che a richiedere la convocazione siano almeno quattro consiglieri.
Ricordiamo che è una prerogativa del Presidente della Provincia convocare in qualsiasi momento un consiglio provinciale, qualora lo ritenga opportuno” tanto più “stante la grave crisi organizzativa e finanziaria della società”.

Secondo i tre consiglieri, “la verità sembra invece possa essere un’altra e cioè che il presidente Mariani non voglia  convocare il consiglio provinciale, perché è consapevole che sia l’unico organo che ha la competenza e la titolarità per chiedere alla società di revocare i licenziamenti.
La lettera scritta a Centropadane Srl con la quale chiederebbe ai vertici di Centropadane di soprassedere o congelare i licenziamenti, non ha alcun valore perché non puó superare a livello politico-amministrativo la presa d’atto del Piano di risanamento approvata dal consiglio provinciale.

“Prova ne è – aggiungono – che il direttore di Centropadane e il Consiglio di Amministrazione l’ha completamente ignorata, costringendo così i dipendenti a ricorrere alle vie legali per  tutelare i propri diritti.

“Ad oggi i licenziamenti dei quattro dipendenti non sono stati né “congelati”, né tantomeno “revocati”, come richiesto dal nostro gruppo in una mozione che il Presidente Mariani, con il suo diniego alla convocazione del consiglio provinciale, non ci ha consentito di discutere con gli altri consiglieri. Per questo motivo, confermiamo e richiediamo ancora pubblicamente al presidente Mariani di convocare urgentemente il consiglio provinciale per revocare la presa d’atto del piano di risanamento e contestualmente dare atto di indirizzo al Presidente affinché chieda alla società di revocare i licenziamenti.

“Strano – afferma  Roberto  Mariani –  che i tre consiglieri non dicano anche che per venerdì prossimo ho convocato la riunione dei capigruppo, quindi la stessa Valeria Patelli per il Centrodestra e Attilio Zabert per Fratelli d’Italia proprio per dare conto della situazione.” Una situazione in evoluzione, visto che “domani mattina (giovedì) insieme al vicepresidente Toscani e ai dirigenti coinvolti, sarò a Brescia per confrontarci con il presidente della Provincia e il suo staff. Già nei giorni scorsi intanto, i nostri tecnici hanno incontrato la direzione di Centropadane Engineering per valutare l’entità degli affidamenti da effettuare quest’anno”, ossia le opere che la Provincia, azionista al 48% della srl, affiderà a Centropadane in modo da garantire la sua operatività.

I rapporti tra centrodestra e maggioranza alla guida della Provincia sono tesissimi: “Trovo veramente vergognoso – afferma Mariani – questo modo di fare del Centrodestra. Insistono nel chiedere un consiglio provinciale straordinario senza sapere che occorrono le firme di quattro consiglieri per richiederlo, tant’è che sono stati gli uffici a doverli informare di ciò. E omettono di dire che un consiglio provinciale straordinario con tanti assenti per ferie in questo periodo sarebbe impossiile da convocare”.

Nella loro nota i consiglieri Patelli, Rossoni e Raglio ribadiscono la loro “preoccupazione intravedendo il rischio per la continuità aziendale, sia in termini operativi, sia in termini di pagamento degli stipendi dei lavoratori. Anche su questo punto chiediamo al Presidente Mariani di fornire adeguate garanzie ai dipendenti della società di ricevere
regolarmente il proprio compenso per il lavoro svolto”.

Nel frattempo resta aperto e con molte difficoltà anche il fronte dei rapporti tra Centropadane e sindacato Uil, che rappresenta i quattro lavoratori licenziati, un numero a cui vanno aggiunti altri tre professionisti che si sono dimessi. Oltre alle critiche di natura tecnica al Bilancio e a un piano di risanamento la cui gestione risulta “opaca” che a quanto pare penalizza solo i lavratori ma non tocca nè direttore generale né i compensi del Cda, Marco Tencati responsabile UILTuCS di Cremona, ha sollecitato la Provincia di Brescia ad “esprimere una chiara poszione sul tema, al pari di quanto già fatto dalla Provincia di Cremona in modo da contribuire alla necessaria ricomposizione istituzionale e al ripristino di un corretto clima di confronto”. Il sindacato giudica “gravi” gli atti compiuti dalla Direzione di Centropadane Srl visto che, tra l’altro, i licenziamenti sono arrivati come un fulmine a ciel sereno in maniera unilaterale pur essendo aperta una trattativa sindacale. gb

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