Cronaca

40enne morto in carcere
dopo aver inalato del gas

Il carcere di Cremona

Tornano ad accendersi i riflettori sull’emergenza carcere a Cremona, dove sabato pomeriggio un detenuto è morto, dopo avere inalato del gas. A denunciare la vicenda, con un comunicato ufficiale, il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria.

Come scrive nella nota Gennarino De Fazio, Segretario Generale del sindacato, l’uomo, un magrebino di 40 anni, avrebbe respirato il contenuto della bomboletta da campeggio che i carcerati hanno a disposizione per preparare i pasti.

Tutto lascia pensare a un suicidio, sebbene sia ricorrente sniffare il gas per ricavarne effetti allucinogeni” commenta il sindacalista. “Se si trattasse, come sembra probabile, di un gesto volontario, sarebbe il 55esimo recluso che si toglie la vita (più un ammesso al lavoro all’esterno e un internato in una Rems) dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 3 operatori”.

Un episodio che rilancia il tema della situazione difficile che si vive nelle carceri italiane, Ca’ del Ferro compresa.

“A Cremona sono ammassati ben 563 ristretti in soli 384 posti disponibili, mentre si contano 187 operatori di Polizia penitenziaria assegnati, quando ne servirebbero almeno 335″ denuncia il sindacato. “E come se non bastasse manca pure il Comandante del Reparto titolare da molti anni, al netto dell’impegno e della riconosciuta professionalità della funzionaria attualmente assegnata in servizio di missione, e persino il Direttore.

Tutti elementi che, evidentemente, accentuano le difficoltà locali che si inseriscono peraltro nella crisi complessiva del sistema carcerario del Paese caratterizzato, parimenti, da pesantissimo sovraffollamento detentivo, voragini negli organici della Polizia penitenziaria e disorganizzazione imperante”.

“Sono infatti 62.884 i detenuti stipati in 46.711 posti disponibili e oltre 18mila gli agenti mancanti alla Polizia penitenziaria, che diventano 20mila se si guarda solo alle carceri, attese le assegnazioni sovrannumerarie e in barba alle regole codificate negli uffici ministeriali ed extrapenitenziari. Polizia penitenziaria che è ormai allo stremo, sottoposta a carichi di lavoro inumani e a turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore continuative, peggio del trattamento riservato dai caporali agli sfruttati nei campi”, aggiunge il Segretario della Uilpa PP.

“Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto dell’emergenza senza precedenti e varino misure immediate per ridurre la densità detentiva, rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria nelle carceri e avviare riforme complessive. Ne va non solo della dignità, ma anche della vita di detenuti e lavoratori”, conclude De Fazio. lb

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