Cronaca

Aggredì poliziotti in ospedale
Papà senza casa chiede scusa

Un passato da tossicodipendente, una vita ai margini, quella di un un 40enne cremonese senza fissa dimora, papà di un bambino piccolo che non vede dalla scorso novembre. Una vita ai margini perché l’uomo ha vissuto all’interno di un garage e in una tenda piazzata in varie zone della città. Un lavoro come giardiniere, poi la tossicodipendenza e il carcere, dove si è disintossicato.

Oggi il 40enne, assistito dall’avvocato Cristina Pugnoli (sostituiva il collega Paolo Rossi), è stato condannato a un anno e sei mesi (il pm aveva chiesto due anni e otto mesi) per un episodio accaduto lo scorso 19 agosto, quando era finito in arresto. Si era presentato in ospedale perché non si sentiva bene, ma poi aveva dato in escandescenze e aveva aggredito gli operatori del posto di polizia.

L’avvocato Pugnoli

Oggi l’imputato, che resta in carcere, ha chiesto scusa in lacrime. Di quel giorno di agosto sostiene di non ricordarsi nulla. L’unica cosa che vuole è rivedere il suo bambino. I suoi legali, come suggerito anche dal giudice, cercheranno di trovargli un posto in una comunità, ma non sarà facile. “Non ha un tetto sopra la testa e non sa come fare”, ha spiegato l’avvocato Pugnoli.

In passato si è rivolto al Comune, ai servizi sociali, alla Caritas, dove andava a farsi la doccia per presentarsi bene quando vedeva il figlio, ma si è ridotto a vivere per strada. “Le persone che escono dal carcere”, ha detto il legale, “fanno un percorso ma poi non hanno una casa, non hanno un lavoro, ed è quindi inevitabile che tendano a commettere nuovamente reati”.

Il 40enne, come ha ricordato l’avvocato Pugnoli, “ha speso tutto il suo denaro per pagarsi uno spazio in una piazzola di un parco cittadino, poi si è trasferito in un parcheggio dietro la ditta Negroni, dove, con un decespugliatore, strumento che usava come giardiniere, si era creato un suo spazio. Poi però è stato mandato via ed è approdato nel parcheggio dello stadio, ma anche da lì è stato allontanato.

L’avvocato Rossi

Nel novembre del 2023 l’uomo era stato condannato a due anni di reclusione per tentato furto aggravato di sigarette, denaro e gratta e vinci e per avere illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico l’esplosivo che il 30 giugno precedente, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva utilizzato per far saltare il distributore automatico di sigarette  della tabaccheria Casali di via Divisione Acqui a Borgo Loreto. Il boato aveva svegliato l’intero quartiere, e un residente aveva lanciato l’allarme dopo essersi affacciato e aver visto un uomo che stava armeggiando attorno al distributore dal quale usciva fumo.

Dopo il fatto era stato arrestato in flagranza di reato e arrestato. Nel processo per direttissima il giudice gli aveva concesso gli arresti domiciliari, da cui però era evaso. Arrestato di nuovo, era finito in carcere.

Sara Pizzorni

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