Cronaca

Botte a colpi di arti marziali
Coinvolto campione mondiale

Nel processo per lesioni davanti al giudice di pace risulta vittima di un’aggressione avvenuta al quartiere Cambonino il 29 giugno del 2020, quando ancora era minorenne.

Il giovane cremonese, oggi 22enne, campione del mondo di  arti marziali miste, è parte civile attraverso l’avvocato Luca Tonoli, ma per quell’episodio era finito lui davanti al tribunale per i minorenni con l’accusa di aver malmenato Andrea (nome di fantasia), all’epoca dei fatti già maggiorenne. Ora Andrea, meccanico di professione, da vittima si trova nelle vesti di imputato. I due ragazzi, infatti, si erano querelati a vicenda.

Davanti al tribunale per i minorenni l’atleta aveva ammesso le sue responsabilità, sostenendo di aver menato le mani, e di aver capito il disvalore delle sue azioni. Dopo aver completato con successo le attività di volontariato previste nel periodo di messa alla prova, il reato è stato dichiarato estinto. Oggi  il campione del mondo ha testimoniato davanti al giudice di pace contro Andrea, assistito dall’avvocato Marco Azzali. Molti i non ricordo su quando accaduto quel giorno di cinque anni fa.

L’avvocato Marco Azzali

Al Cambonino, Andrea, che era insieme a degli amici, era stato avvicinato dall’allora 17enne e da un altro ragazzo e preso in disparte. “Ti spacco la faccia perchè hai offeso me e la mia famiglia”, lo avrebbe minacciato il futuro campione di lotta, che già gareggiava a livello agonistico. All’epoca il minore era iscritto ad un gruppo whatsapp. Proprio lì, a suo dire, sarebbe stato offeso. “Non ho offeso nessuno“, gli aveva risposto il ragazzo, “ma se l’ho fatto ti chiedo scusa“. “L’unica soddisfazione che ho è spaccarti la faccia“, gli avrebbe detto il 17enne, che gli avrebbe sferrato un pugno, buttandolo a terra e colpendolo con calci e pugni in testa. “Non fatevi più vedere al Cambonino“, avrebbe infine intimato ad Andrea e ai suoi amici. “Non è il vostro territorio“, si legge nel capo di imputazione.

Il 18enne era stato costretto a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale per le ferite riportate, e contro il 17enne cremonese aveva sporto denuncia per lesioni. Anche il rivale lo aveva querelato, sostenendo di essere stato aggredito a sua volta, morso ad un braccio, preso per il collo e buttato a terra. “Il mio assistito”, ha spiegato l’avvocato Azzali, “ha solo cercato di parare i colpi. “E’ stato lui ad essere stato atterrato”.

“Si è trattato di una zuffa tra un minorenne e un maggiorenne che sul gruppo whatsapp aveva insultato la madre del mio cliente”, ha puntualizzato l’avvocato Tonoli. “I due, poi, si sono incontrati per caso al Cambonino e lì sono venuti alle mani”.

Oggi, tra molti non ricordo, il campione di lotta ha reso la sua testimonianza. Nella prossima udienza, fissata per il 3 dicembre, sarà sentito come testimone l’amico che era con lui. Per quella data è previsto anche l’esame dell’imputato.

Sara Pizzorni

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