Cronaca

Saap, Portesani: "Educatori
mai assunti, oggi senza lavoro"

Alessandro Portesani

Si apre un nuovo fronte sulla vicenda Saap, scoppiata nei mesi scorsi. A denunciarlo è il consigliere comunale Alessandro Portesani, capogruppo di Novità a Cremona: “Gli educatori selezionati dalla cooperativa Progetto A non sono stati mai assunti a seguito dell’aggiudicazione del servizio Saap poi annullata dal Tar” sottolinea.

A questo proposito, il gruppo consiliare ha depositato un’interrogazione verbale “per chiedere conto al Sindaco e alla Giunta della totale assenza di attenzione verso gli educatori” sottolinea Portesani.

“Sono professionisti che avevano superato un processo selettivo promosso in conseguenza di un atto amministrativo del Comune, che oggi si trovano esclusi da ogni opportunità lavorativa, senza alcuna colpa, e completamente dimenticati dall’Amministrazione” spiega il consigliere. “Nessuna iniziativa è stata pubblicamente assunta per tutelare le persone che avevano risposto all’annuncio, partecipato ai colloqui e attendevano l’assunzione. Non possiamo accettare che queste persone vengano trattate come pedine sacrificabili. Sono l’ennesima vittima di una gestione amministrativa confusa, che ha già creato disagio alle famiglie e incertezza nel servizio”.

Per questa ragione “chiediamo se l’Amministrazione è a conoscenza della situazione degli educatori selezionati da Progetto A; se ha richiesto a Progetto A l’elenco dei nominativi (previo consenso degli interessati); se ha attivato un confronto con il nuovo gestore del servizio per valutarne un possibile inserimento” si legge nel documento.

“Vogliamo soprattutto sapere quali azioni concrete l’Amministrazione intenda mettere in campo per evitare che queste risorse professionali vengano disperse” dice Portesani. “Il Comune dimentica gli educatori selezionati da Progetto A. Qualcuno se ne assuma la responsabilità. Ogni giorno che passa è un’occasione mancata per rimediare. La politica deve assumersi la responsabilità di ciò che genera. E questa vicenda, oggi, è ancora una ferita aperta”.

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