Cronaca

Denunciato per furto di un telefono
Difesa: "Nessuna volontà di rubare"

“Ci sono ancora molti dettagli da chiarire sulla volontà, da parte del mio cliente, di mettere in atto il furto del telefonino che gli viene attribuito dagli inquirenti. A partire dal fatto che lo stesso apparecchio telefonico era stato abbandonato dal legittimo proprietario e non sottratto con l’inganno o con la violenza”.

Lo dice l’avvocato Anila Halili, del foro di Cremona, che difende il 43enne che è stato denunciato dai carabinieri perché ritenuto responsabile del furto di un telefono cellulare all’interno di un esercizio pubblico nel comune di Cella Dati.

L’avvocato Halili

“La persona che ha denunciato il furto”, ha spiegato il legale, “ha ammesso di aver dimenticato lui stesso l’apparecchio sul muretto del bagno del bar e che solo dopo qualche tempo si era accorto di essersi distratto e di essere ritornato sul luogo della dimenticanza. Nel frattempo il mio cliente era entrato nello stesso bagno, trovando il cellulare ma non mettendo in atto azioni che potessero non farlo ritrovare e utilizzarlo successivamente.

Infatti l’apparecchio è rimasto acceso e gli inquirenti lo hanno ritrovato applicando il sistema di gps. A quel punto il mio cliente, rintracciato dai carabinieri, lo ha restituito senza problemi e senza vantarne alcuna la proprietà. Sono tutti dettagli che nel momento in cui si celebrerà un eventuale processo porterò davanti al giudice. Può esserci stato un atto di superficialità nel non averlo rimesso nelle mani dell’esercente in attesa del legittimo proprietario , ma non di certo la volontà di rubare, visto che nel momento del ritrovamento il telefono non aveva alcun proprietario”.

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