Cronaca

Degrado impianti sportivi,
l'opposizione non molla: il dossier

Alcune immagini del degrado al PalaRadi

Si era detta non soddisfatta delle risposte dell’assessore Luca Zanacchi alla sua interrogazione sullo stato di salute degli impianti sportivi a Cremona – ieri in consiglio comunale – e oggi la consigliera di FDI Chiara Capelletti ha diffuso un report fatto di persona che dimostra quanto ci sarebbe da fare.

Il bando di Regione Lombardia destinato ad aiutare i Comuni nella riqualificazione degli impianti sportivi sarebbe stato “un’occasione concreta, importante, per dare nuova vita a luoghi fondamentali della nostra città. Ma Cremona non ha partecipato”, afferma. E continua: “Nel poco tempo libero a disposizione sono andare a vedere di persona lo stato degli impianti sportivi cittadini.

Sono partita dal PalaRadi, che ogni fine settimana accoglie migliaia di persone, anche da fuori città. Ebbene: esterni trascurati, ingressi vecchi e malinconici, servizi igienici indecorosi con perdite d’acqua costanti (oltre al costo, parliamo anche di uno spreco di una risorsa preziosa). Questo è il biglietto da visita che offriamo ogni week-end. Non proprio da “serie A”.

Poi la Palestra Spettacolo: la manutenzione, lì, sembra essere sparita dal calendario da tempo immemore. E si vede dalle immagini che ho scattato per testimoniare la situazione.

Le palestre scolastiche? Non va meglio. Ricordo ad esempio la scorsa primavera, alla primaria Realdo Colombo, l’acqua piovana scendeva direttamente dentro la palestra. Non so se nel frattempo si sia risolta la situazione. Ho visto anche lo stato dell’esterno della palestra del Cambonino: non serve un occhio esperto per capire che siamo lontani dal decoro. Sono stata anche a vedere poi gli spogliatoi del Campo Scuola, la cui situazione è imbarazzante; l’Assessore ha dichiarato in consiglio comunale che c’è in programma di intervenire a breve. Lo spero e terrò monitorata la vicenda.

E, per non farci mancare nulla, ci sono i “grandi classici”: la piscina comunale, con la sua vicenda infinita; il campetto “Roberto Telli” al Parco Sartori; gli spogliatoi del campo da calcio al Parco Po, di cui non ho ancora visto un’inaugurazione in pompa magna. Saranno finiti? Mistero. E l’illuminazione della zona, che renderebbe l’area più sicura per i nostri ragazzi, è stata potenziata o siamo ancora fermi al buio?

A proposito di campagne elettorali perenni, come piace tanto dire all’Assessore Zanacchi, come dimenticare la pista di pattinaggio di Po, dove si allenano due società cremonesi. Lì le atlete e i loro genitori convivono con sacrifici quotidiani, trasferte fuori sede e rischi concreti ad allenarsi su una pavimentazione ormai obsoleta e insicura. Eppure, questa Amministrazione ha deciso di destinare 200.000 euro allo skatepark. Scelte legittime, per carità, ma non chiedetemi di condividerle.

Quello che ho documentato non è un dettaglio: è il segnale di una mancanza di attenzione verso luoghi in cui ogni giorno si costruisce un pezzo importante della nostra comunità.
Non aver partecipato al bando di Regione Lombardia è per me un’occasione persa.

È utile ricordare che tra gli interventi riconosciuti figuravano: ristrutturazione e adeguamento funzionale, miglioramento degli spazi accessori (spogliatoi, aree tecniche, servizi), ampliamento di impianti esistenti, rigenerazione di strutture non funzionanti, miglioramento gestionale degli spazi (efficienza, fruibilità, sostenibilità). Era prevista anche la possibilità di intervenire su palestre scolastiche, purché aperte al pubblico fuori dall’orario scolastico.

Sarebbero state poche le chance di entrare in graduatoria? Se nemmeno ci si prova, diventa impossibile in partenza. Il Comune non aveva possibilità di trovare i fondi per il cofinanziamento? Non ha margini per accendere ulteriori mutui? Risposte tecnicamente comprensibili, ma non si è voluto provare a dare un segnale di attenzione anche con un progetto piccolo.

“La “Cremona sportiva” è viva, sì – conclude Capelletti – ma lo è grazie a decine di associazioni, società dilettantistiche e professionistiche, allenatori, educatori e volontari. Si tratta di realtà che resistono grazie a sponsor privati, famiglie che investono tempo e risorse, e una passione che non conosce pause. Questo patrimonio inestimabile, però, è costantemente messo alla prova da strutture trascurate. Temo che potremo depauperare questo prezioso tesoro se non saremo in grado di intervenire con più determinazione e più puntualità. Cogliendo ogni occasione possibile, non lasciandocele sfuggire come invece è accaduto.
Ecco perché continuerò a insistere: lo sport merita attenzione vera, non promesse da campagna elettorale o interventi a spot. Perché, piaccia o no, è anche da una palestra dignitosa o da un campo in buone condizioni che passa il rispetto e la qualità della vita di una comunità”.

 

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