Cronaca

Centropadane srl, stallo su licenziati
il 23 settembre incontro in Provincia

Damiano Bonomelli e Alexander Nisi, direttore generale e presidente +di Centropadane srl

Il Presidente della Provincia Roberto Mariani ha convocato per martedì 23  settembre i consiglieri di Forza Italia e Lega (Valeria Patelli, Gianni Rossoni, Filippo Raglio) per aggiornarli sulla situazione di Centropadane srl, dopo la riunione di lunedì scorso dei soci cremonesi con quelli bresciani nella città della Leonessa.

I tre consiglieri, che da mesi stanno combattendo una battaglia contro il modo con cui la Provincia sta gestendo la grave crisi finanziaria della società partecipata, chiedono però con forza che di tutto ciò si parli in Consiglio provinciale.

“La volontà di un ente si esplicita attraverso atti di indirizzo politico e delibere, non attraverso parole o messaggi whatsapp e riunioni informali”, scrivono i rappresentanti dell’opposizione direttamente al Presidente.

“E’ il Consiglio Provinciale la sede per discutere con gli altri colleghi gli ordini del giorno da noi presentati e valutare un nuovo Piano di Risanamento della società, atteso che quello prodotto dal CdA non è sostenibile.

“La “presa d’atto” del Piano di Risanamento presentato dall’attuale Consiglio di Amministrazione che Mariani e la sua maggioranza hanno votato nella seduta del 30 luglio scorso ha avuto l’effetto di uno tsunami. Ai 4 licenziamenti effettuati dal direttore il 31 luglio e mai revocati, si sono aggiunti altri 4 licenziamenti spontanei. In un solo mese la società ha quasi dimezzato il suo organico, con una significativa perdita di know how e di capacità produttiva.

“I limiti e le contraddizioni del Piano di Risanamento predisposto dal Cda della società erano palesi, così come le prevedibili conseguenze.

“La società si trova in costante tensione finanziaria e priva di liquidità, al punto da rendere incerto il regolare pagamento degli stipendi e delle spettanze dei fornitori. La ricapitalizzazione al minimo di legge deliberata dal Consiglio Provinciale, documenta plasticamente l’assenza di fiducia della sua Amministrazione nelle prospettive della società, lasciata per mesi a galleggiare nell’incertezza”.

“Durante il Consiglio Provinciale del 30 luglio lei ci ha comunicato di attendere un’analisi del piano industriale da un professionista esperto.

“Leggendo la mail che lei ci ha girato il 15 settembre scorso, scopriamo che il professionista da lei citato è un ex amministratore della società, già destinatario quindi di una precedente nomina politica. Scopriamo anche che le “considerazioni personali” contenute nell’analisi al piano di rilancio non nascono da un incarico assegnato dalla Provincia di Cremona, ma da un’azione spontanea dello stesso professionista motivata “dall’affezione e la riconoscenza nei confronti della società e dell’ente provinciale”.

Infine la severa presa di posizione del referente della UILTuCS e le pesanti critiche al suo modo di operare, rappresentano solo l’ultima dimostrazione del disordine politico, procedurale e istituzionale con il quale lei e la sua maggioranza state affrontando una situazione complessa e delicata, che richiederebbe invece solide competenze, rigore metodologico, equilibrio nei rapporti, massima trasparenza e tanto rispetto per i lavoratori.

Ribadiamo quindi la nostra richiesta di convocazione del Consiglio Provinciale, durante il quale ci attendiamo di esaminare un vero Piano di Risanamento della società, nel quale risultino chiaramente definiti gli impegni che i soci intendono assumersi in termini di affidamenti, di sostegno finanziario alla società, di tutela e valorizzazione del personale dipendente rimasto e di sostituzione dell’attuale governance con un amministratore unico esperto”.

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