Dalla Smea a Santa Monica: 40
anni di cultura e innovazione
Era il 19 novembre 1984 quando, all’ombra del Torrazzo veniva inaugurata la SMEA – allora Scuola Master in Economia del sistema Agro-alimentare – poi confluita nel 2005 nell’Alta Scuola in Management ed Economia Agro-alimentare. Una data a suo modo storica, che ha segnato l’avvio delle attività didattiche dell’università Cattolica del Sacro Cuore a Cremona.
Da allora, tra vecchie e nuove sedi, modifiche e novità, l’ateneo cremonese è cresciuto e continua a crescere.
Per celebrare l’importante traguardo dei primi 40 anni, lunedì mattina è stata ricca di celebrazioni, eventi e appuntamenti con base proprio al Campus Santa Monica di via Bissolati.
Il tutto ha preso avvio con la messa celebrata nella cappella interna e presieduta dal Vescovo di Cremona Monsignor Antonio Napolioni e che ha visto tra i presenti personaggi di spicco, dell’Ateneo e non solo. Tra loro, anche la Rettrice di Milano Elena Beccalli, il Prorettore del Polo territoriale di Cremona del Politecnico Gianni Ferretti, il Cavalier Giovanni Arvedi e Mario Arvedi Caldonazzo, oltre a diversi rappresentanti della società civile.
A seguire, in aula magna, una serie di appuntamenti e momenti di discussione, che ha visto la presenza di diversi relatori e studenti della Cattolica. Tra loro, ad inizio mattinata, anche il Cavalier Arvedi, che si è intrattenuto qualche minuto con i ragazzi.
Dopo i saluti della rettrice Beccalli e del sindaco Andrea Virgilio, sono intervenuti i presidi delle diverse facoltà che trovano “casa” al Campus cremonese.
“Quarant’anni sono senz’altro un traguardo – ha commentato Beccalli – ma di maggiore importanza è lo slancio verso il futuro di questa sede: un futuro che si caratterizza per un’offerta formativa sempre più di qualità ed internazionale e una ricerca scientifica sempre improntata a grandi innovazioni”.
“Questa è la nostra storia – ha proseguito – queste sono le radici su cui poggiamo e anche grazie al nuovo studentato che avremo a breve, crediamo che questo potrà diventare un polo attrattivo per studenti da fuori regione come anche dal resto del mondo. Questa può diventare una vera e propria ‘cittadella della cultura e dell’innovazione’: questo è il modo in cui, con realismo operoso, mi piace pensare i prossimi 40 anni per la sede di Cremona”.
“Una giornata di celebrazione – ha commentato il sindaco Andrea Virgilio – che ci induce a guardare al percorso fino a qui intrapreso, alla storia di questa città ma anche le opportunità che si aprono per il futuro. Personalmente, avverto un particolare fermento quando si parla di città universitaria da parte di tante realtà, di una classe dirigente allargata di questa città”.
“Penso che la sfida che abbiamo di fronte – prosegue – è in qualche modo una sfida culturale: bisogna declinare il tutto in maggiori servizi, perché l’università lo sollecita insieme alle studentesse, gli studenti, il corpo docenti, le istituzioni universitarie in generale. Questa città ha un’enorme capacità di eccellenze, di sviluppo: occorre metterle insieme, evitare la frammentazione, fare in modo che le istituzioni facilitino questi percorsi. Un’amministrazione è passeggera e dentro questo tempo precario deve facilitare un sistema territoriale”.
“Queste infrastrutture sono importantissime – ha concluso Virgilio -; l’investimento che ha fatto Giovanni Arvedi è fondamentale: ricordo quando in questi spazi si parlava del parco dei monasteri e si continuava a pensare a questa prospettiva all’orizzonte. Questa prospettiva ormai è diventata realtà. Abbiamo bisogno di un centro storico che abbraccia l’università e, per abbracciarla pienamente, occorre dotarla di servizi e di opportunità. Penso che la prima sfida che abbiamo di fronte è una nuova apertura ai giovani; vogliamo che un’università intesa come contesto relazionale”.
Tema affrontato, anche quello di una nuova e rinnovata sinergia con il vicino Politecnico di Milano, già operativo nella ex caserma Manfredini (ora Campus Città di Cremona).
“Una sinergia che non solo è possibile ma è già realtà – ha aggiunto la rettrice -. Attiveremo a breve un master su intelligenza artificiale per il mondo delle imprese, vogliamo offrire dei percorsi formativi che sappiano rispondere alle esigenze del territorio. Questa sede nasce da una forte sinergia con le istituzioni del territorio, ora anche il Politecnico di Milano ne fa parte e l’intento dell’Università Cattolica è quello di realizzare collaborazioni attive anche con il Politecnico e con la Rettrice Sciuto”.
“Oggi abbiamo tanti ospiti di spessore – ha concluso – perché di spessore è la storia di questa sede: abbiamo quindi voluto coinvolgere personalità di rilievo che sappiano dar conto di un tratto qualificante per questo campus ovvero la capacità di coniugare i temi economico-manageriali con quelli agrari ed ambientali; sempre più di questo c’è bisogno nel mondo e quindi questo continuerà a qualificare fortemente la sede di Cremona”.
Dopo la relazione del presidente di Federalimentare Paolo Mascarino, sul tema “Sfide future e nuove competenze per l’industria alimentare”, i presenti hanno potuto apprezzare un intermezzo musicale, con l’esecuzione a cura degli studenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Claudio Monteverdi” di Cremona, per inaugurare il pianoforte “Società Anonima Pianoforti, Anelli Cremona”, modello XIII, del 1927, donato da Fabio Perrone e restaurato con il supporto della Fondazione Arvedi Buschini.
A chiudere il ciclo di incontri, prima di un video emozionale, è stata la testimonianza di Carlo Aquilano, già alunno dell’alta scuola di SMEA e oggi Chief Commercial Officier di De Cecco insieme al direttore Edoardo Fornari.
L’alta scuola Smea festeggerà i suoi 40 anni il prossimo 7 novembre. “Il passato è necessario – ha detto Fornari – perché abbiamo delle fondamenta solide sulle quali vogliamo costruire anni di crescita per noi, per il territorio locale, per le aziende che hanno in mano un tesoro incredibile, quello dell’agroalimentare che va valorizzato di più e meglio”.
Andrea Colla