Cronaca

Ancelle: nasce l’Unità operativa
di cure palliative domiciliari

Da sinistra, il Dott. Fasser e il Dott. Forzani

Alle Ancelle di Cremona arriva l’Unità Operativa di Cure Palliative Domiciliari. Basandosi anche sull’esperienza storica della Casa di Cura “Domus Salutis” di Brescia, dove nel 1987 è nato il primo hospice italiano, con 29 posti letto, e si praticano da tempo le cure domiciliari, appartenente alla stessa Fondazione Teresa Camplani, si è deciso quindi di avviare il reparto anche a Cremona

Sono stati ristrutturati locali idonei nella Casa di Cura è stato ottenuto l’accreditamento e un primo contratto con i fondi del PNRR, e il 23 settembre scorso è stato preso in carico il primo paziente.

“L’UOCPDom offre un supporto sul piano clinico, psicologico e spirituale al paziente affetto da una patologia cronica evolutiva che sceglie di essere assistito al proprio domicilio, e ai suoi familiari”, spiega il Dr. Nicola Fasser, medico responsabile Unità di Cure Palliative di Casa di Cura Ancelle della Carità di Cremona. “Le prestazioni sono erogate da un’équipe multiprofessionale – continua Fasser – composta da medico, infermiere, psicologo, OSS e al bisogno fisioterapista, dietista, assistente sociale, con pronta disponibilità 7 giorni su 7, 24 ore su 24”.

La Casa di Cura “Ancelle della Carità” di Cremona, oltre alle attività Ambulatori specialistici, Radiologia, Punto Prelievi e degenza di Riabilitazione Specialistica con 79 posti letto, dal 2002 comprende 12 letti di degenza di Cure palliative (“Hospice”) con una occupazione dell’80%, 232 ricoveri nel 2024, si sottolinea per il 43 % non oncologici.

“Come prescritto anche dalle normative – commenta il Dr. Francesco Forzani, Direttore Sanitario di Casa di Cura Ancelle della Carità di Cremona – è necessario integrare l’attività palliativistica anche con il livello domiciliare, in particolare sul territorio dell’ASST di Cremona, dove si ritiene, anche secondo gli indicatori di bisogno dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali AGENAS, che ci sia una domanda superiore all’offerta, in sinergia con chi offre già questo servizio, per non lasciare nessuno in attesa”.

fband

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