Centropadane Engineering, un anno
per capire se la cura funziona
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Non è stata raggiunta l’unanimità, in consiglio provinciale, sul modo di garantire almeno una chance a Centropadane Engineering Srl, la società partecipata a metà da Provincia di Brescia e Provincia di Cremona, con una piccola quota anche dell’Unione di Comuni Oglio Ciria. La delibera presentata dal presidente Roberto Mariani che revisionava il piano di risanamento varato dalla società ad agosto, è passata con i tre voti contrari dei consiglieri di Forza Italia e Lega, al pari di quella successiva sul rinnovo dei patti parasociali.
Dunque, le consultazioni tra le segreterie provinciali cremonesi e bresciane dei due partiti di centrodestra, continuate per tutto il pomeriggio, non sono servite a rasserenare i rapporti tra questa parte della minoranza e la maggioranza di centrosinistra (con FdI) dopo che a inizio gennaio era emersa in tutta la sua gravità la situazione economico finanziaria della società di progettazione in house. 1 milione di passivo nei conti del 2024, che il cda presieduto dal bresciano Alexander Nisi (in quota a FDI, come pure il consigliere nominato dagli enti cremonesi, Paolo Abruzzi) ha cercato di tamponare proponendo un cambio di statuto per ampliare la base societaria e acquisendo nuove commesse.
Un piano di risanamento che non era sembrato sufficiente al socio Provincia di Cremona e una situazione che si è uteriormente aggravata nel corso del 2025, con il risultato di 4 dipendenti licenziati e altrettanti che se ne sono andati di propria iniziativa.
Ora arriva il piano di risanamento integrato e corretto dalle due Province, che hanno trovato un accordo dopo un percorso non sempre facile.
I punti principali: non più Consiglio di amministrazione, ma Amministratore unico; razionalizzazione delle sedi aperte negli anni con mantenimento della sede legale a Cremona, anche con funzioni operative; stipula di un contratto di service con Centropadane Spa che fornirà il direttore tecnico; un piano di monitoraggio dell’andamento della società da parte dei soci per 12 mesi; condivisioni con le due Province nella stesura nel budget 2026.
In base alle evidenze dell’anno di monitoraggio, i nuovi patti parasociali prevedono la possibilità di un divorzio tra i due soci, ciascuno dei quali potrebbe decidere di proseguire in autonomia l’attività societaria, su base territoriale. La collaborazione con Centropadane Spa (dove peraltro gli enti pubblici stanno valutando la cessione delle proprie quote ai privati di Strade Veloci srl) riguarderà non solo la direzione tecnica ma anche la sede. La Srl ha già disdetto gli uffici di via Dante e si trasferirà nel palazzo di via Colletta, sede di Centropadane Spa.
I consiglieri provinciali Valeria Patelli, Gianni Rossoni (Forza Italia) e Filippo Raglio (Lega) hanno ribadito il loro punto di vista: ritardi dell’ente Provincia nell’assumere decisioni sull’operato del Cda, mancanza di certezze sul futuro della società, mancata tutela dei lavoratori. Il presidente Mariani ha respinto tutte le accuse, rimarcando le contraddizioni della minoranza: “Siete stati proprio voi a chiedere la nomina di un amministratore unico e ora votate contro“.
“In 12 mesi dobbiamo cercare di far stare in piedi la società”, ha commentato Roberto Rava, FDI, “il nostro ente non sarà più in grado di coprire le perdite. Ma ora c’è la volontà di recuperare la piena operatività”. “Ci chiedete quale visione di società abbiamo per il futuro”, ha detto il vice presidente Luciano Toscani. “Proseguire e risanare la società, questo vogliamo, e Centropadane lavorerà in stretta collaborazione con i tecnici della Provincia. Sarà però essenziale vedere l’andamento del primo semestre del 2026, dopo un 2025 che non si profila florido. A quel punto dovremo interrogarci sul piano politico”.
Ad assistere al dibattito, due dipendenti della Srl. Volti sconsolati e nessun commento, solo un “speriamo in bene”.
Intanto da oggi inizia la nuova fase di Centropadane Engineering: primo passo, stamattina alle 9:30 l’assemblea dei soci pee la nomina dell’amministratore unico. L’accordo c’è già, sarà un bresciano. gb