Code al rondò, Granata: "Andare
oltre la mentalità Cremona-centrica"
Il sindaco di Castelvetro: "Per evitare di 'violentare' le caratteristiche storiche di Cremona, si rischia di violentare i territori di adduzione che storicamente ne alimentano la ricchezza e quindi lo sviluppo"
Dopo le parole del presidente del consiglio comunale di Cremona Luciano Pizzetti, il sindaco di Castelvetro Silvia Granata – che quotidianamente riceve foto e lamentele da parte dei suoi cittadini sulle lunghe file che si creano dalla parte piacentina del ponte a causa, probabilmente, della nuova rotonda di Largo Moreni- interviene sul tema.

E lo fa con parole ferme, rivolte anche alla politica cremonese: “Ieri si stava modificando il cordolo della nuova pista ciclabile vicino al ponte, uno dei punti critici sotto gli occhi di tutti. Ribadisco la mia posizione, serve un periodo di prova per valutare le conseguenze del progetto. Spero che, oltre alla strenua difesa dell’opera da parte della politica cremonese, con il Presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti in testa, ci sia la volontà di valutare il risultato e le eventuali criticità che solo la prova quotidiana rende possibile” ha detto Granata.
E ancora: “Spero che anche su altri temi lo sguardo vada oltre la mentalità “Cremona-centrica” che continuo a leggere e a verificare quotidianamente nel mio lavoro di Sindaco di Castelvetro. Per usare un termine forte usato da Luciano Pizzetti, per evitare di “violentare” le caratteristiche storiche della città, si rischia di violentare i territori di adduzione che storicamente ne alimentano la ricchezza e quindi lo sviluppo. Gli annosi temi viabilistici della bassa piacentina e cremonese, rivolti però al traffico medio pesante , Gronda Nord e Terzo Ponte, sono invece in mano alla politica da sempre e non dovrebbero essere tirati fuori saltuariamente dal cassetto come tesi difensive ma dovrebbero essere oggetto ostinato di un lavoro politico su altri piani che negli anni evidentemente non è stato fatto”.
Infine Granata conclude: “Per tornare a noi, non sono d’accordo sulla vecchia tesi che attribuisce le difficoltà dei cittadini a un endemico difetto culturale, non vorrei fermarmi a questa fotografia molto parziale. Le generazioni cambiano e la capacità di dare risposte purtroppo è ferma al palo. È questa la sfida del presente”.
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