Cronaca

Ecosistema Urbano di Legambiente:
Cremona 12esima in Italia

In Italia le città sono sempre più in affanno nel raggiungere performance ambientali sostenibili. La classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro. Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi. Se si guarda ai singoli 106 capoluoghi, nel 2024 Cremona si trova al 12esimo posto (in calo di due posizione rispetto al 2023).

Il report Ecosistema Urbano -nello stilare la sua classifica annuale-  prende in considerazione 19 indicatori suddivisi in 6 ambiti ambientali (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia). Nello specifico, si trova al 17esimo posto per la raccolta differenziata (con 77.9 % di rifiuti differenziati sul totale prodotto), al 25esimo posto per rifiuti prodotti (con 453.8 al kg per abitante di produzione pro capita di rifiuti urbani), al 17esimo posto per isole pedonali (61.5 metri quadrati per abitanti) e 27esimo per ztl (ovvero, 347.5 metri quadrati ogni 100 abitanti)

“Le città italiane – commenta il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – si stanno lentamente trasformando. Sono tanti e visibili i cantieri della transizione ecologica, ma sono ancora troppi i problemi irrisolti a partire dalla mitigazione e l’adattamento delle città agli impatti della crisi climatica così come il reperimento delle risorse finanziare dopo la conclusione del PNRR. Il Paese ha bisogno di interventi normativi e strumenti per facilitare una rigenerazione urbana adeguata alla sfida climatica a partire da una legge nazionale che fermi il consumo di suolo che non è causato dal fotovoltaico a terra, oggi vietato per legge, ma da altre infrastrutture. Serve anche rivedere il sistema dei bonus edilizi per rispettare gli obiettivi della direttiva case green. Senza dimenticare che occorre anche una consapevolezza tra gli amministratori locali che devono avere il coraggio di rompere gli schemi insieme a una nuova presa di coscienza nella cittadinanza che non si deve opporre alle opere della transizione ecologica. Le città italiane possono diventare un concreto campo d’azione di quel Clean Industrial Deal lanciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen all’inizio del suo secondo mandato, ma dobbiamo crederci di più”.

 

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