Cronaca

Cimitero, falchi in volo
per allontanare i piccioni

Un’arte millenaria, quella della falconeria conosciuta in Cina, presso i romani, in India, in Persia; in Europa fu introdotta con successo a partire dalla seconda metà del nono secolo e ora quest’arte si mette al servizio della collettività per rispondere a un’esigenza moderna, quella di allontanare i piccioni. Così AEM, con l’avvallo del comune di Cremona, dell’assessore Paolo Carletti che tra le deleghe ha anche quella dei servizi cimiteriali, ha fatto intervenire il falconiere Fabrizio Cavalli insieme al figlio Filippo al cimitero di Cremona.

Per allontanare i volatili, che lì si sono stabiliti, i falconieri sono intervenuti all’imbrunire, a entrare in azione le poiane per circa un’ora e mezza. “Stasera – ha spiegato il falconiere – useremo soltanto le poiane, però usiamo anche i falchi. La differenza sostanziale che c’è tra falconi e poiane riguarda conformazione fisica.
Le poiane hanno le ali corte e larghe, la coda lunga, perciò vengono usate in spazi stretti. Invece il falcone, che ha ali appuntite larghe, con lunghe come la punta della coda, hanno bisogno di spazio, perciò vengono usati nel cielo aperto”.

Una passione di famiglia, quella della falconeria, perché Fabrizio porta avanti questa attività con i figli Mattia e Filippo e la moglie Monica a Frescarolo.

“In tutto abbiamo 23 rapaci, di cui 8 poiane di Harris, diversi falconi tra sacri, pellegrini , un girfalco e poi abbiamo dei notturni, che li usiamo per le esibizioni di volo, per le manifestazioni. Poi abbiamo anche tre aquile, due aquile reali, maschio e femmine, che le uso per la caccia e un’ aquila delle steppe”. Ogni falco ha un nome, come suggerisce la pratica della falconeria, segnare un nome ai falchi è importante per creare un legame e facilitare l’addestramento. A Cremona sono arrivati Dodo, una poiana di Harris maschio, Kira, Margot, Nikita e Giobbe.
Silvia Galli

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