Cronaca

Truffa un prete fingendosi dirigente
regionale: condannato 34enne

Un sacerdote cade in una truffa orchestrata da un uomo che si spacciava per dirigente regionale. Condannato a 2 anni e 700 euro di multa.

Il truffatore aveva telefonato al prete, spacciandosi per un dirigente regionale

Aveva truffato un sacerdote, fingendosi un dirigente regionale, e chiedendo, in quella veste, la restituzione di alcuni fondi erogati a una scuola. Nei confronti dell’uomo, un 34enne di Torino, il giudice ha emesso sentenza di condanna a 2 anni e 700 euro di multa.

I fatti risalgono al 17 marzo 2019. Come ha raccontato il sacerdote, che all’epoca collaborava con l’amministrazione di una scuola materna privata paritaria di Bolzone, frazione di Ripalta Cremasca, quel giorno era arrivata una telefonata da un ignoto soggetto, il quale aveva asserito che vi fosse stato un errore nell’erogazione di fondi regionali alla scuola in questione, e che l’avrebbe successivamente chiamato un dirigente regionale.

“Poco dopo ho quindi ricevuto la chiamata da un uomo che diceva di essere il dottor Boldrini, dirigente della Regione Lombardia” ha raccontato il prete, costituitosi parte civile con l’avvocato Marco Costanza del foro di Crema. “Mi ha spiegato la situazione, dicendo che ci avevano erogato più soldi del dovuto, e asserendo che avrei dovuto restituire subito l’eccesso. In caso contrario la scuola non avrebbe più ricevuto i fondi dalla Regione”.

L’avvocato Marco Costanza

Il sacerdote, che in quel momento era distratto dal fatto che stava facendo le confessioni ai cresimandi, si era fatto trarre in inganno dall’uomo, e messo in agitazione dalle numerose chiamate ricevute – come ha raccontato in udienza, una decina nel giro di tre quarti d’ora – aveva chiesto a un amico di fare per suo conto il versamento dei 2.490 euro richiesti.

“Avevo dei soldi personali in casa, e li ho utilizzati per far fronte all’insistente richiesta” ha raccontato mortificato il truffato. “Quando il mio amico mi ha portato la ricevuta del versamento e l’ho inviata all’indirizzo di posta certificata che mi aveva fornito il mio interlocutore al telefono, il messaggio mi è tornato indietro. Solo allora mi sono reso conto che qualcosa non andava”.

Ovviamente il truffatore, che il prete aveva tentato di ricontattare, non si è più fatto trovare al telefono. Al termine del dibattimento il giudice ha quindi riconosciuto la colpevolezza dell’imputato ed emesso sentenza di condanna.

Laura Bosio

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