Cronaca

Nutria albina nel cremonese:
fenomeno raro e curioso

L'esemplare di nutria albina avvistato nel cremonese

Nuovo esemplare di nutria albina avvistato in territorio cremonese.

Il grosso roditore, originario del Sud America ma divenuto nell’ultimo secolo una presenza stabile nella Pianura Padana – la specie venne introdotta in Italia negli anni Venti per la produzione di pellicce, salvo poi diffondersi rapidamente a causa di fughe e rilasci dagli allevamenti -, oggi popola canali, fiumi e zone umide dell’intera bassa.

La sua adattabilità, che comporta diversi problemi ambientali a causa delle buche scavate nel terreno e negli argini, sta mettendo a dura prova le politiche di contenimento.

Negli ultimi anni la diffusione di questa specie ha portato a casi non più così sporadici di esemplari affetti di albinismo: invece del consueto colore scuro del pellame, ecco spuntare un manto bianco che diviene poi grigiastro complice il contatto col terreno e zone fangose.

Sabato pomeriggio, in un campo agricolo del cremonese, alle porte di un abitato, i passanti sono stati attratti da un una curiosa coppia di nutrie che emerse da un fossato hanno iniziato ad amoreggiare: le attenzioni del maschio si sono rivolte ad una femmina albina.

Esemplari dal manto bianco sono stati visti di recente anche nella zona casalasca della provincia di Cremona: manto bianco e occhi rosati, testimonianze di una mutazione genetica che comporta assenza di pigmentazione e maggiore vulnerabilità alla luce solare e ai predatori.

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