Società per gestione porto Cremona:
nuovo emendamento del Pd
Un emendamento alla Legge ordinamentale per la costituzione di una società per la gestione dei porti. È il documento depositato dal Pd, con il consigliere regionale Matteo Piloni, che fa seguito agli atti già presentati mesi fa tra cui una mozione e una interrogazione all’assessore competente per chiedere alla Regione la partecipazione alla eventuale costituzione di una società in house per la gestione dei porti di Cremona e Mantova.
“La costituzione in forma adeguata di un nuovo soggetto per la gestione delle attività e le funzioni di governo dei porti di Cremona e Mantova è necessaria – dice Piloni – anche in considerazione degli investimenti previsti e dalle tempistiche richieste per la loro attuazione”.
“L’emendamento – prosegue il consigliere dem – ha l’obiettivo di favorire la costituzione di una apposita società per i porti mantovano e cremonese e di far sì che la Regione vi partecipi. Una specifica società avrebbe una funzione strategica per lo sviluppo del sistema idroviario lombardo e padano-veneto ed assicurerebbe una gestione efficace e coordinata delle infrastrutture portuali per agevolare l’attuazione degli investimenti già previsti nel quadro del PNRR e dei fondi strutturali europei”.
Piloni sottolinea come la richiesta arrivi anche dal territorio: “La creazione di una società pubblica dedicata è un’esigenza manifestata dagli enti locali e dagli operatori economici”.
“Una partecipazione azionaria di Regione Lombardia nella società in house dei porti – conclude – sarebbe un segnale chiaro: vogliamo incidere sulle scelte logistiche e superare una mobilità delle merci sbilanciata sul trasporto su gomma.
Questo percorso assume ancora più valore se lo colleghiamo alla Zona logistica semplificata e al necessario rafforzamento dei collegamenti tra Cremona e il porto di Valdaro. Parliamo di un nodo strategico per proiettare il nostro sistema verso l’Adriatico. È una direzione che propongo e sulla quale ritengo si debba aprire un confronto tra istituzioni e realtà economiche locali. Una società pubblica per i nostri porti darebbe ancora più forza a questa visione”.