Prezzo del latte ancora bloccato
Nel pomeriggio incontro a Roma
E’ previsto nel primo pomeriggio di oggi al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, l’atteso incontro sul prezzo del latte, soprattutto dopo il mancato accordo sulla sua quotazione nella giornata di ieri.
L’incontro, previsto intorno alle 15 tra le associazioni di settore e alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida, viene considerato necessario per trovare una possibile soluzione in un momento storico in cui il mercato è in fibrillazione, con un costante braccio di ferro tra allevatori e industria della trasformazione lattiero casearia. Tra gli vari attori coinvolti, anche le associazioni di produttori Coldiretti e Confagricoltura.
“In prima battuta ci aspettiamo che la parte industriale si presenti – commenta il direttore di Coldiretti Cremona Giovanni Roncalli – e che sia collaborativo: sappiamo per certo che il Ministero arriverà al tavolo di oggi con la revisione che Smea ha prodotto riferita ai costi di produzione. Per noi sarà importantissimo mettere in evidenza ciò che da tempo stiamo rivendicando: la correlazione tra il prezzo pagato per il prodotto in generale e i costi di produzione. Oggi Smea metterà a disposizione un nuovo aggiornamento riferito ai costi di produzione da cui dovrebbe derivare il prezzo minimo di pagamento del latte”.
“Dopodiché – prosegue – credo che si parlerà ovviamente di programmazione, che riguarda tutta la filiera, perché il nostro percorso è quello di intavolare un dialogo costruttivo con la parte della trasformazione; da parte loro era arrivata la richiesta di maggior disponibilità di prodotto e i dati di cui siamo a disposizione ci dicono che effettivamente c’è stato un incremento di produzione poco, quasi irrilevante per quanto riguarda la produzione italiana. Questo incremento di produzione non giustifica però un atteggiamento che potremmo definire di chiusura da parte del settore della trasformazione”.
“Ci aspettiamo che la situazione possa essere discussa – afferma Cesare Soldi, presidente di Libera Agricoltori – visto che il settore del latte sta affrontando una nuova fase di trasformazione caratterizzata da produzioni in aumento in diversi paesi dell’Unione Europea, da una domanda interna ed esterna più debole del previsto, da costi di produzione ancora elevati e quindi da una pressione ribassista sui prezzi”.
“Il tutto – prosegue – in uno scenario caratterizzato da tensioni geopolitiche, da pressioni normative e a livello ambientale e dalle modifiche anche nelle abitudini alimentari dei consumatori. La preoccupazione che ha il mondo agricolo è che non tutto il latte trovi un immediato assorbimento in breve; a ciò si aggiunge che ci possa essere un’eccessiva riduzione del prezzo riconosciuto alle nostre stalle”.
Un tema caldissimo, anche e soprattutto per il territorio cremonese che vede nella filiera lattiero casearia uno dei suoi core business.
Tutto fermo, quindi, per il momento, in attesa di un appuntamento già anticipato già la scorsa settimana durante le fiere internazionali zootecniche.
“Noi arriviamo al tavolo con i migliori auspici – conitnuaSoldi – e siamo fiduciosi che già oggi si possa intavolare una discussione seria: questo gioverebbe alla filiera della trasformazione del latte a favore anche dell’export del nostro agroalimentare. Alle istituzioni chiediamo di continuare a sostenere le nostre esportazioni, perché questo ha fatto del nostro Paese il primo esportatore a livello europeo, ha contribuito alla crescita del PIL e quindi sarebbe un segnale non confortante”.
“Il tavolo ministeriale dedicato al latte previsto a Roma – conclude Soldi – ci era stato preannunciato lo scorso giovedì in Fiera a Cremona dallo stesso ministro Francesco Lollobrigida. Il ‘non quotato’ nasce appunto in previsione di questo appuntamento: per evitare di disturbare il tavolo e di dare la massima disponibilità per affrontare con una certa serenità anche la discussione. Tutte le associazioni di settore saranno presenti ovviamente per portare l’analisi e individuare anche quegli interventi che a mio parere non possono essere riconosciuti da parte di un gruppo, devono essere solamente contingenti, ma devono essere anche strutturali e individuare anche delle risorse proprio per affrontare quella che è la situazione. “Sarà necessario affrontare con rigore questo elemento: ovviamente la fiducia non si va a mancare, perché senza di quella non riusciremo ad affrontare serenamente questa discussione”.
Andrea Colla