Cremona universitaria, Mariani:
"Fare rete per crescere"
Cremona negli ultimi anni ha puntato sui corsi universitari, grazie anche ai nuovi campus del Politecnico e della Cattolica, sostenuti da Fondazione Arvedi Buschini, a cui si aggiungono le Università di Brescia con le professioni sanitarie, l’Università di Pavia con musicologia e il Conservatorio.
Si fa sempre più concreta dunque l’immagine di una Cremona città universitaria, immagine che rappresenta però solo un punto di partenza. Ora occorre consolidare anche i sostegni finanziari, su cui occorre una riflessione, visto che il confronto con gli altri territori vede Cremona svantaggiata.
Dall’ultima assemblea dell’Associazione Cremonese Studi Universitari emerge che nel 2025 Cremona ha investito sul Politecnico 128mila euro contro i 425mila di Piacenza, i 460mila di Mantova e i quasi 600mila di Lecco.
Per intercettare i finanziamenti necessari, occorre unire tutti i soggetti coinvolti e fare rete, come dice il Presidente della provincia, Roberto Mariani: “Indubbiamente è importante che le istituzioni facciano la loro parte, però credo che su questi temi si debba fare rete.
Non parlo solo del mondo delle istituzioni: ci vuole la collaborazione del mondo dell’impresa insieme a quello dell”Università, affinché poi i ragazzi che decidono di studiare a Cremona possano avere concrete opportunità nel post-Università e si fermino nella nostra città”.
Questo, per Mariani, “è il grande lavoro, la grande sfida che abbiamo davanti, a cui voglio aggiungere la novità legata alla ZIS dell’agroalimentare. Dobbiamo lavorare insieme con le Università perché davvero possa essere un’occasione di crescita del territorio e degli studenti.
Credo che sia il futuro della città e sicuramente il sistema Cremona, quindi il fare rete, è fondamentale perché la vocazione universitaria di Cremona si radichi sempre di più sul territorio” conclude il presidente della Provincia.
Giovanni Palisto