Politica

Vittoria Loffi torna
a tesserarsi con il Pd

La consigliera Vittoria Loffi

La consigliera comunale Vittoria Loffi si riscrive al Partito Democratico, dopo un periodo di attivismo nei Radicali. E’ lei stessa ad annunciarlo, in una nota. “C’è un momento per ogni scelta e cambiamento: oggi credo sia arrivato il momento di riscrivermi al Partito Democratico” scrive l’interessata.

“Per chi mi ha conosciuto, sa che la mia strada politica colloca il suo punto di partenza lì, tra le fila del Partito Democratico di Cremona per qualche mese, per poi, spinta dall’Università, buttarmi nel grande e forte mondo dei Giovani Democratici di Milano, la giovanile del PD”.

“Proprio perché c’è in momento per tutto, c’è stato anche il momento in cui, per me, è stato necessario lavorare fuori dal contenitore del Partito Democratico, prendendo un po’ tutto quello che una giovanile coraggiosa mi aveva insegnato, e mettendolo in pratica in un modo complesso come quello della Galassia Radicale.

Lì ho imparato che ci sono anche battaglie che chiedono di essere combattute fuori dal PD, seppur sempre in una logica di confronto-scontro, per trascinare fuori dal buio quelle marginalità e quei diritti che un canonico contenitore politico che riunisce diverse tradizioni e identità avrebbe rischiato di non vedere.

Con i Radicali ho anche appreso un metodo, che di fatto è sostanza politica, e che mi accompagnerà per tutta la vita. Oltre, poi, a individuare quali sono le priorità politiche per me e per cui continuerò a battermi con l’ostinata speranza che la direzione “contraria” presa possa generare dibattito.

In questo anno in Consiglio ho anche imparato, però, che il Partito con cui mi sono rapportata da esterna è cambiato profondamente, e l’ho appreso anche grazie ai colleghi e colleghe con cui stiamo vivendo – con molti, per la prima volta – l’esperienza dell’amministrare la città.

Ci sono poi scelte di altri, dei compagni di sempre, che diventano stimolo a vedere con occhi diversi una casa che si ha abitato e che si è sentita stretta, ma che ora trasmette libertà e ampio respiro.

Il coraggio con cui, un amico come Paolo Romano, si è unico alla missione della Flotilla, vivendo tutto quanto oggi racconta e riporta sulla prigionia, ha rappresentato una vera spinta definitiva a capire che si può fare tanto, anche dall’interno e non senza essere critici, scomodi, radicali.

Consapevole che si tratti di una scelta che, a chi è abituato a vivere la politica non con lo spirito del confronto produttivo, ma della maldicenza e dell’attacco personale, fornirà basi di polemica, rispondo che non posso che ringraziare, invece, chi ha avuto la pazienza e la capacità di ascolto, come il Segretario Cittadino Roberto Galletti, accompagnando una scelta che ha richiesto tempo e riflessioni“.

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