Emergenza sfratti a Cremona:
la risposta di Virgilio e Piloni
Il sindaco e il consigliere Piloni si uniscono nel denunciare l'emergenza sfratti a Cremona, richiamando l'attenzione su politiche abitative inefficaci e la necessità di cambiamento.
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Prosegue il dibattito politico sullo sfratto di un inquilino Aler a Cremona. A intervenire è stato il sindaco Andrea Virgilio, che ha voluto rispondere alle prese di posizione della minoranza. “Ringrazio il Settore Politiche Sociali del Comune, perché in situazioni come questa – in cui lo sfratto di fatto preclude per legge l’utilizzo anche dei Servizi Abitativi Transitori, attivano da subito soluzioni provvisorie di emergenza: il coinvolgimento di realtà come Caritas o, se necessario, l’utilizzo temporaneo di una camera d’albergo” ha detto. “L’obiettivo è semplice e fondamentale: fare in modo che nessuno resti senza un tetto.
È altrettanto importante ricordare che questi percorsi richiedono la collaborazione attiva delle persone direttamente interessate, l’aiuto funziona se c’è la volontà di farsi aiutare, perché ogni soluzione venga costruita insieme e nel rispetto della loro dignità”.
La seconda questione, per il primo cittadino, “riguarda l’atteggiamento di una parte della minoranza, che si è immediatamente mobilitata per difendere l’operato di Aler. Sono gli stessi che in passato hanno affidato ad Aler le case comunali di Cremona con una convezione costosa e poco efficace e che oggi invitano l’amministrazione a “stare in silenzio” e a non creare problemi a Regione e Governo, nella speranza di ottenere qualche favore per il territorio.
È la posizione espressa pubblicamente da un consigliere di Forza Italia: questa è la loro idea di governo locale. Altro che “prima i cremonesi” e “centralità dei territori”: prima vengono gli equilibri con chi governa in Regione, poi le esigenze concrete delle persone.
Io credo esattamente il contrario. Chi governa una città deve saper collaborare con tutti i livelli istituzionali, riconoscere ciò che funziona, ma anche sollevare con forza le criticità quando le decisioni di Regione o Governo penalizzano Cremona. Il mio impegno, e quello di questa amministrazione, resta questo: difendere i diritti e la dignità dei cremonesi, senza silenzi compiacenti e senza sudditanza verso nessuno” conclude Virgilio.
Anche il consigliere regionale dem Matteo Piloni interviene sulla questione, schierandosi con il sindaco, “che ha fatto bene ad evidenziare una situazione inaccettabile riguardante lo sfratto di due persone, di cui una con disabilità, da un alloggio Aler, cioè di Regione”.
Una vicenda che, per Piloni, “necessita di chiarimenti, non solo perchè va trovata una soluzione alle persone coinvolte che non devono essere abbandonate a sè stesse, ma anche per fare in modo che vicende simili non accadano. Perché non devono accadere. Soprattutto in un territorio come il nostro, dove le relazioni possono ancora fare la differenza rispetto al prevalere della burocrazia.
Situazione a cui potremmo aggiungere quella dei piani di rientro per morosità di Aler che, in alcuni casi, sono insostenibili e impraticabili. E quando un dito indica la luna, ci sono due modi di agire: guardando noi stessi la luna, con l’obiettivo di contribuire a risolvere un problema, oppure guardare il dito, come hanno fatto i consiglieri comunali di centrodestra che sono intervenuti non per sottolineare quanto sia necessario fare di più per dare una casa a chi ne ha diritto, ma per criticare l’amministrazione comunale di non fare abbastanza per le case popolari.
A loro rispondono i numeri: in provincia di Cremona (dati Regione) ci sono 759 appartamenti sfitti per carenza manutentiva di proprietà Aler (cioè Regione), e 124 oggetto di ristrutturazione.
In città si aggiungono 50 appartamenti sfitti per carenza manutentiva di proprietà del Comune, e altri 321 – sempre di proprietà del Comune – che sono sfitti per ristrutturazione. Cremona è tra i capoluoghi lombardi che ha il dato più alto di ristrutturazioni programmate, dopo Milano. E “solo” 50 sono sfitti per carenza manutentiva.
Una differenza tra investimenti tra la Regione – che supera i 30mila alloggi vuoti – e lo sforzo che fanno i Comuni, che hanno bisogno di più fondi per garantire il diritto alla casa e concretizzare i piani di ristrutturazione previsti.
Il fallimento delle politiche della casa riguarda anche il Governo. Per il 2025 dal Governo per tutta la Lombardia sono arrivati 2,8 milioni di euro, una cifra che se non fosse tragica sarebbe ridicola. Basta giusto per la ristrutturazione di non più di 186 alloggi, se si considera il costo standard di 15 mila euro per ogni intervento.
Lo scorso luglio a bilancio di Regione Lombardia sono stati appostati 4 milioni di euro per il 2025 e il 2026 per gli alloggi di proprietà Aler Brescia-Cremona-Mantova. A seguito di questo stanziamento abbiamo chiesto un’attenzione particolare per sistemare gli alloggi vuoti in provincia di Cremona, che sono più alti rispetto a quelli delle altre due province. Non una “guerra” tra poveri, ma la necessità di dare risposte ad una situazione grave che nel passato non ha ricevuto la necessaria attenzione da parte di Regione Lombardia e che a Cremona non ha presentato nemmeno un orogetto con le risorse del Pnrr.
Ecco, credo che questa potrebbe essere una richiesta da portare avanti insieme, anche da parte delle forze di centrodestra cittadine, al fianco dell’amministrazione Virgilio, per dare risposte vere alle necessità dei nostri concittadini” conclude Piloni.