Rapinò il Penny con la ex moglie e
minacciò il vigilante: condannato
Un anno e nove mesi di reclusione (5 mesi in più rispetto alla richiesta del pm) per una rapina aggravata messa a segno il 17 settembre del 2018 al supermercato Penny Market in via degli Opifici. Questa la condanna emessa dai giudici nei confronti di Marcello, un 56enne milanese residente a Sospiro, detenuto per altra causa, che verso le 13 di quel giorno, prima della fuga, era stato fermato alle casse insieme alla ex moglie. Anche la donna, 49 anni, è finita nei guai con la giustizia. Processata con il rito abbreviato, è già stata condannata ad un anno e quattro mesi.
I due erano stati rintracciati e denunciati dai carabinieri cinque mesi dopo nel corso di un posto di controllo nei pressi dello stadio Zini.
Al Penny avevano pagato solo una bottiglia di whisky, ma avevano nascosto nella borsa di lei un succo di frutta e delle caramelle che avevano preso per il loro bambino. L’imputato, che in precedenza aveva assunto alcolici, aveva anche aperto una confezione di pistacchi che aveva mangiato. I due avevano ammesso il furto, ma avevano negato di essere stati in possesso di un coltello, come invece all’epoca dei fatti era stato sostenuto dall’addetto alla sicurezza. Oggi l’uomo, sentito come testimone, ha ricordato di essere stato minacciato dall’imputato, che aveva alzato la maglietta, mostrandogli la punta di un coltello a serramanico che nascondeva all’altezza della cintura dei pantaloni.
Una volta scoperti, gli ex coniugi erano riusciti a dileguarsi a bordo di un’auto. L’addetto alla sicurezza era riuscito a fotografare sia la coppia che l’auto. Il 56enne se n’era accorto, e lo aveva minacciato: “Se mostri la foto a qualcuno, torno a trovarti”, gli aveva intimato.
A febbraio del 2019 i carabinieri, nel corso di un posto di controllo, avevano notato quell’auto, stesso modello di quella in fuga mesi prima, con a bordo un uomo e una donna. Attraverso i sistemi di videosorveglianza acquisiti all’epoca dei fatti era stato possibile riconoscerli e identificarli.
Sara Pizzorni