Ferraroni a CR1: “Trasformare
le difficoltà in opportunità”
Tra produzione che rallenta, energia che pesa e imprese alla ricerca di personale, il primo bilancio di Maurizio Ferraroni alla guida dell’Associazione Industriali di Cremona si muove su un terreno complesso. A Punto e a capo il presidente ha messo in fila criticità e prospettive, partendo dai sei mesi di mandato e allargando lo sguardo allo scenario nazionale ed europeo: “In questi 6 mesi abbiamo fatto un ottimo lavoro e soprattutto sono contento della squadra che ho formato. Sono tutti i vicepresidenti che hanno accettato con entusiasmo all’inizio l’invito che vi ho fatto e poi durante questi 6 mesi hanno svolto un lavoro egregio con entusiasmo e anche tanta professionalità”.
Sul fronte della produzione industriale, Ferraroni non nasconde le difficoltà: “Sicuramente la produzione industriale da ormai diversi mesi sta segnando dei segni meno, tranne qualche eccezione. Le cause sono note: geopolitica, competizione globale e un’Europa che fatica a essere sistema. Veniamo penalizzati dall’attuale situazione geopolitica e dal fatto di dover competere in un’Europa ancora oggi frammentata”.
Al centro, il nodo dell’energia, che incide direttamente sulla competitività: “Paghiamo pesantemente il costo dell’energia elettrica, che oggi in Italia viene pagata mediamente il doppio rispetto agli altri paesi europei e questo mina la nostra competitività. Un problema che non riguarda solo le imprese ma anche le famiglie”.
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Dentro un quadro difficile, c’è però un dato che tiene: l’export: “I primi numeri non mostrano penalizzazioni rilevanti – ha osservato Ferraroni, ricordando come l’imprenditoria italiana abbia dimostrato negli anni una forte resilienza, sostenuta anche dagli investimenti in Industria 4.0. – Non è vero che in Italia manca produttività. Gli imprenditori sanno innovare”.
Un nodo centrale resta quello del mercato del lavoro. A Cremona, i dati mostrano un’occupazione in crescita e una disoccupazione molto bassa, ma le imprese faticano a trovare personale: “La carenza riguarda tutti i livelli, dalla manodopera di base a quella qualificata. La sfida è duplice: trattenere i giovani e attrarne di nuovi. In questo senso, il rafforzamento del polo universitario cittadino rappresenta un’opportunità strategica, che dovrà essere accompagnata dalla capacità delle imprese di offrire prospettive concrete.
Sul fronte dei costi energetici, l’appello è rivolto alle istituzioni nazionali ed europee: “Il caro energia non riguarda solo le imprese, ma anche le famiglie. È quintuplicato in pochi anni. Serve un intervento strutturale, altrimenti il caro vita continuerà a pesare”.
Guardando oltre le incertezze, Ferraroni invita a non perdere di vista le possibilità: “Le crisi aprono sempre spazi nuovi – ha detto in chiusura – . La storia ci insegna che quando sembra crollare tutto, l’uomo riesce a emergere con la propria energia e la voglia di sopravvivere. Anche questa volta sarà così”.
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