Santa Lucia, nella campagna
cremonese la tradizione si ripete
Da Stagno Lombardo a Pieve d’Olmi, i festeggiamenti di Santa Lucia hanno attraversato la tradizione, rinnovando un patrimonio culturale unico.
In terra di fiume la tradizione di santa Lucia, in un mix di fede, cultura, sapienza popolare ed emozioni è stato rinnovato, da un paese all’altro, con una serie di appuntamenti e di eventi, dedicati soprattutto ai più piccoli che, ancora una volta, hanno atteso con trepidazione, ed in gioia, l’arrivo del 13 dicembre.
Iniziative ed eventi semplici, ma di successo, che hanno permesso ancora una volta di tenere viva una delle più belle tradizioni delle nostre campagne.
Non è un mistero il fatto che i bambini, anche in terra di Po, e nel Cremonese, la aspettano più di Babbo Natale. Lasciano letterine, biscotti e caffè per la santa e fieno, crusca o carote per l’asinello, attendendo con trepidazione ed emozione i doni della notte che, secondo un celebre detto popolare, sarebbe la più lunga che ci sia. Ma qui emerge anche il fatto che, a causa di un errore nel calcolo dei giorni nel calendario Giuliano, un tempo questo giorno coincideva con il solstizio d’inverno, quando la “luce” vincendo le tenebre, donava più tempo luminoso a tutti gli esseri viventi. Ed era solo un inizio, un annuncio della futura primavera e della rinascita della natura.
Tanti gli appuntamenti che si sono susseguiti nei territori in riva al Po. A Stagno Lombardo, Santa Lucia si è presentata insieme al suo assistente Gastaldo e alle asinelle Crusca e Amaltea. È stata avvistata da tanti bambini e ha ritirato le loro letterine distribuendo dolci e caramelle. Una tradizione che non muore mai e che, di anno in anno, viene tenuta viva valorizzata.
A Pieve d’Olmi, su iniziativa della Pro loco, venerdì sera Santa Lucia è passata tra le vie del paese per salutare i bambini e regalar loro qualche dolcetto. I piccoli olmesi hanno ricambiato con sorrisi entusiasti e qualche gustosa carota per i suoi aiutanti a quattro zampe. “Ringraziamo tutti i partecipanti e i volontari che hanno contribuito a rendere speciale questa serata” hanno evidenziato soddisfatti i vertici della Pro loco.
A San Daniele Po la cassetta della posta di Santa Lucia è stata posta davanti all’ex ammasso del grano e tanti sono stati i bambini che hanno imbucato la loro letterina, mentre a Torricella del Pizzo, sabato mattina, è stato accolto in un clima di grande gioia e festa, in piazza Boldori, “cuore” del borgo, l’arrivo dell’asinello di Santa Lucia.
Una tradizione bella, che affonda le sue radici nella memoria popolare e nella notte dei tempi, patrimonio lasciatoci in eredità dalla sapienza popolare dei nostri padri e dei nostri nonni, da tenere vivo nel tempo. Così come sarebbero da tenere vive o, meglio, da rivitalizzare tradizioni che si stanno perdendo (e che in parte purtroppo si sono già perse).
Eremita del Po, Paolo Panni