Cronaca

Bimba violentata dal papà: non era
vero, l'uomo è stato scagionato

Assolto anche un vicino di casa accusato di aver toccato la piccola. Per il padre, il pm aveva chiesto dieci anni di reclusione

Ha raccontato di essere stata vittima di abusi sia da parte del padre che di un vicino di casa, ma le accuse sono cadute. Entrambi gli imputati sono stati assolti. Per il padre, un uomo indiano di 47 anni, il pm Francesco Messina aveva chiesto dieci anni di reclusione. I giudici non hanno però creduto a quanto affermato dalla ragazzina, oggi 15enne, che da aveva detto di essere sottoposta a violenze da quando aveva sei anni.

Dio guarda“, ha commentato il padre dopo la pronuncia della sentenza. L’uomo, a causa delle accuse mosse dalla figlia, ancora oggi ospite in una comunità, era stato costretto a lasciare la propria abitazione. “Quattro anni da incubo”.

In uno degli episodi contestati, quando la ragazzina frequentava la quinta elementare, un pomeriggio che erano da soli in salotto, il genitore si sarebbe avvicinato mentre lei era intenta a guardare il suo telefono, dopodichè l’avrebbe toccata e le avrebbe tolto i vestiti, e lei, pur paralizzata dalla paura, avrebbe cercato di respingerlo, ma invano. Anche quella volta, lui avrebbe abusato di lei. Così come altre volte, di notte, approfittando del fatto che la moglie fosse in camera da letto con l’altra figlia minore. E lo avrebbe fatto ancora quando lei frequentava la prima media, raggiungendola in bagno.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Cortinovis e Marco Nossa, ha puntato sull’inattendibilità delle dichiarazioni della ragazzina, che con il padre aveva un “rapporto conflittuale”. “Lei si era lamentata del fatto che era oppressivo, che aveva moltissime aspettative su di lei a scuola, che magari non la faceva uscire con il fidanzatino, e lei di questo era angosciata. Era angosciata a tornare a casa con un voto che non andava bene, tanto che aveva bruciato i compiti o falsificato la firma. Le sembrava che tutti i suoi problemi derivassero dal padre e dalle sue pretese“. Anche la migliore amica della presunta vittima, sentita oggi in aula, ha parlato di un papà “severo e attento. Lei doveva stare alle sue regole“.

Nella loro arringa, i legali hanno fatto emergere delle contraddizioni nel racconto della ragazzina, spiegando anche com’era l’ambiente familiare: “uno spazio ridotto con due stanze e un bagno. Tutto quello che succedeva in una stanza si sentiva anche nell’altra. La casa, poi, era frequentata dagli altri componenti del nucleo familiare e da altre persone, e il padre usciva per andare a lavorare”. I difensori hanno descritto la ragazzina come “una adolescente alle prese con i primi amori e dalle emozioni incontrollabili“.

“Un racconto preciso, dettagliato e privo di incongruenze“, è stato invece per il pm Messina, che ha creduto alla versione della figlia dell’imputato. “Lei non voleva che il padre subisse conseguenze negative, ma non voleva che facesse lo stesso anche sulla sorellina più piccola“.

Secondo le accuse, la ragazzina sarebbe stata vittima anche del vicino di casa, un giovane di 26 anni che in due occasioni, nel 2019, l’avrebbe indotta a subire atti sessuali. Una volta dopo averla portata in un parco e condotta in un piccolo vano sotto gli scivoli, e l’altra quando lui era in casa dei vicini insieme alla presunta vittima e alla sorellina. Quando quest’ultima si era addormentata, lui ne avrebbe approfittato per abusare della ragazza.

Per il vicino, che all’epoca dei fatti sarebbe stato minorenne, il pm ha chiesto la trasmissione degli atti alla procura competente, ma anche lui è stato assolto. I suoi legali, gli avvocati Monica Fassera e Alessandro Vezzoni, hanno invece parlato di “incongruenze sulla ricostruzione dei fatti: il nostro assistito lavora, è un padre di famiglia, vive con la moglie e i due figli, non ci sono elementi o riscontri per sostenere ciò di cui lo si accusa. Per alcuni fatti contestati, inoltre, non era nemmeno in Italia”.

Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...