Cerca di strozzarla, ma lei fugge
dalla finestra: egiziano a processo
Botte, ingiurie, offese, minacce di morte. L’ennesimo procedimento penale per maltrattamenti vede come imputato un egiziano di 34 anni, in carcere per altra causa. Geloso e quasi sempre alterato dall’abuso di droghe e alcol, avrebbe alzato le mani sulla sua ex convivente, una cremonese di 55 anni che contro di lui si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Caterina Pacifici (oggi in aula c’era il collega Massimiliano Corbari).
Tra i numerosi episodi contestati all’imputato, c’è quello che risale al 26 febbraio dell’anno scorso, quando, nel corso di una lite, all’improvviso lui le aveva morso l’avambraccio destro con una violenza tale da procurarle un vistoso ematoma. “Ti ammazzo, ti taglio la testa, ti taglio la gola, mi faccio mandare in galera per te”, le aveva detto due giorni dopo, sempre a seguito di una discussione per motivi di gelosia. In quell’occasione l’aveva ripetutamente schiaffeggiata sul volto e graffiata sul collo. Si era poi barricato in casa minacciando compiere gesti autolesionistici per poi darsi alla fuga all’arrivo delle forze dell’ordine.

Ancora, l’8 aprile del 2024, dopo averle sottratto il telefono impedendole di chiedere aiuto e dopo averla chiusa in casa, l’aveva minacciata di morte, dicendole: “non arrivi alla Comunione di tuo figlio”, e poi picchiandola, colpendola con calci e pugni e con una cintura con la quale aveva anche cercato di strozzarla. La donna, disperata, per sfuggire alla furia del convivente, era riuscita ad uscire dalla finestra, ma lui l’aveva raggiunta in cortile, immobilizzandola a terra e sferrandole ripetuti calci e pugni su tutto il corpo. L’uomo aveva anche cercato di svestirla, ma non ci era riuscito grazie all’intervento di una vicina, richiamata dalle urla della vittima.
“Ho sofferto tanto”, ha detto oggi la 55enne in aula. “Non avrei mai pensato di arrivare qui in tribunale. Mi sono vergognata tanto di quello che mi è accaduto, non volevo dire nulla a nessuno, ma poi la situazione è degenerata“.
In chiusura di udienza, l’imputato ha rilasciato dichiarazioni spontanee: “Alcune cose le ho fatte“, ha ammesso. “Qualche volta le ho messo le mani addosso, ma ora in carcere mi sto curando e seguo corsi per uomini maltrattanti. Spero di cambiare in meglio“. Il processo è stato aggiornato al prossimo 8 aprile.
Sara Pizzorni