Truffato per 17mila euro da
finti carabinieri: due denunce
I Carabinieri di Cremona hanno denunciato ieri pomeriggio per truffa due uomini di 21 e 48 anni, residenti fuori regione, con precedenti di polizia a carico.
Il tutto è partito dalla denuncia da parte di una persona che aveva riferito di avere ricevuto sul telefono un messaggio da un mittente che sembrava essere una nota società che si occupa di gestire i pagamenti digitali, nel quale era indicata una transazione di alcune migliaia di euro (di cui era all’oscuro) ed era stato invitato a contattare un numero.
Al telefono aveva risposto un uomo che gli riferiva che sarebbe stato richiamato dai carabinieri. Poco dopo in effetti il malcapitato ha ricevuto più chiamate da presunti carabinieri – prima di Roma e poi di Cremona – i quali gli riferivano che a seguito di indagini sulla sua banca, era in atto una truffa nei suoi confronti. Allarmato, l’uomo, restando sempre in contatto con i falsi carabinieri, si era recato all’istituto di credito, convinto dalla voce al telefono di dover effettuare un bonifico di 10mila euro per bloccare la transazione precedente.
Dopo il primo bonifico, la vittima è rimasta sempre in contatto con i finti carabinieri che si sono voluti assicurare che l’uomo non riferisse niente a nessuno di quello che stava facendo.
Il giorno successivo, l’uomo è stato richiamato dai finti carabinieri che lo hanno convinto a fare un ulteriore bonifico. La vittima non aveva la somma richiesta e l’interlocutore lo ha convinto a vendere gli oggetti d’oro in suo possesso e trovare il denaro per un ulteriore bonifico, cosa che la vittima ha fatto, racimolando ulteriori 7 mila euro, poi inviati con altro bonifico ad un Iban che gli era stato indicato dal truffatore.
Dopo essersi premurato che i bonifici fossero andati a buon fine, l’interlocutore non si è più fatto sentire ed è stato a qual punto che la vittima ha capito di essere stato truffato, e si è quindi rivolto ai Carabinieri. Sono state avviate le indagini, verificando chi fossero gli intestatari dei conti correnti che avrebbero beneficiato delle transazioni effettuate dalla vittima, accertando così l’identità di due uomini.